Bonaccini nuovo presidente della Regione Emilia Romagna: la seconda vita del bersaniano

Bonaccini nuovo presidente della Regione Emilia Romagna: la seconda vita del bersaniano
di Simone Canettieri
Lunedì 24 Novembre 2014, 02:48 - Ultimo agg. 02:55
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Da dirigente della "ditta" a nuovo cavallo di razza del renzismo. Il #cambiaverso di Stefano Bonaccini, neo presidente dell'Emilia Romagna ha un nome solo: primarie. In quelle 2012 il segretario regionale dei democrat lavorò pancia a terra per Pigi, tanto da entrare di diritto nel "tortello magico", lo stretto giro dei fedelissimi di Bersani, di cui faceva e fa parte anche Vasco Errani, governatore uscente.



E in quelle consultazioni, viatico della non vittoria del Pd alle politiche, Bonaccini tenne botta, assicurando all'allora segretario dalle metafore vivaci un bel pacchetto di voti fondamentali per vincere contro il bimbaccio venuto da Firenze. Poi è cambiato il mondo, o forse è stato tutto fin troppo chiaro. Riposizionamento, altro giro, altre primarie: 2013, Renzi si prende il partito e lo fa proprio anche nella regione rossa per eccellenza grazie alla regia dell'ex bersaniano, diventato difensore del nuovo corso. L'ascesa è rapida: Bonaccini entra subito nella segreteria del Nazareno con un ruolo chiave. Ha la responsabilità degli enti locali. Tratta con i sindaci democrat, chiude le trattative per scegliere i candidati. Una seconda vita che, fanno notare i maligni, passa anche da un look più trendy: via gli abiti da burocrate di partito, spazio a un look più sbarazzino, come impone il momento di quelli che comunque sono della "seconda ora".



Il 46enne emiliano si vede poco in Parlamento, ma quando si affaccia in Trasatlantico si capisce subito che è uno di quelli che "parla con Matteo". E tanto. Al punto che gli esprime il desiderio di candidarsi, quando Errani si dimette da governatore. Renzi, ormai premier da diversi mesi, gli dice sì senza se e senza ma. Ma poi spunta un altro Matteo: Richetti, altro pioniere della Leopolda, post Civati. La scelta si fa ardua. Le primarie, ancora loro, diventano uno spartiacque per l'ex bersaniano. Di nuovo le inchieste ci mettono lo zampino: Richetti lascia, Bonaccini no. Fino a questa notte, l'inizio di una seconda vita iniziata tanti mesi fa.
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