Manovra, testo al Quirinale: ci sarà esame attento. Renzi al Colle

Manovra, testo al Quirinale: ci sarà esame attento. Renzi al Colle
Martedì 21 Ottobre 2014, 09:14 - Ultimo agg. 17:28
3 Minuti di Lettura
Il testo della legge di Stabilità è arrivato al Quirinale «in attesa di bollinatura da parte della ragioneria Generale dello Stato» e sarà «oggetto di un attento esame essendo per sua natura un provvedimento molto complesso». Lo riferisce l'ufficio stampa della presidenza della Repubblica.



Il premier Matteo Renzi intanto è stato oggi al Quirinale per un incontro con il presidente della Repubblica in vista del consiglio europeo di giovedì e venerdì prossimo. L'incontro, a quanto si apprende, era programmato da tempo a margine dei colloqui avuti durante il vertice Asem.



«La lettera all'Italia sulla legge di stabilità non è stata ancora inviata». Così il Commissario Ue Jyrki Katainen che spiega come i servizi europei «sono in contatto con le autorità italiane per avere chiarimenti su alcuni dati».



Entro fine mese la Commissione deve decidere se la legge di stabilità dell'Italia, come quelle degli altri paesi Eurozona tranne Cipro e Grecia che sono sottoposti al regime speciale della Troika, presenta delle mancanze gravi non rispettando apertamente le regole del patto di stabilità, chiedendo di conseguenza al governo di modificarne alcuni aspetti. Se invece non chiederà delle modifiche, l'analisi della legge di stabilità seguirà il suo corso normale.



Il sottosegretario agli Affatri europei Sandro Gozi si dice tranquillo sul giudizio dell'Ue: «Contatti continui, è un dialogo fisiologico».



«A quanto si apprende dal Quirinale, che apprende dal Quirinale stesso, la presidenza della Repubblica avrebbe ricevuto in queste ore il disegno di Legge di stabilità del governo Renzi, ma senza la necessaria bollinatura della Ragioneria generale dello Stato. Il tenore della grottesca nota diffusa dal Colle, e pubblicata sul suo sito, dimostra lo stato confusionale in cui versa la presidenza della Repubblica, che si affanna a dichiarare di aver ricevuto un testo, pur non avendolo di fatto avuto dal governo, in quanto non può considerarsi definitiva una versione del disegno di Legge di stabilità non certificata dai tecnici della Ragioneria»: così Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia.



«Quello che è giunto sulla scrivania di Napolitano, pertanto, ha valore pari a zero. Meglio avrebbe fatto, il Quirinale, a tacere - prosegue Brunetta - piuttosto che confermare, volontariamente o involontariamente, ma di certo in maniera ufficiale, di non avere il testo definitivo del provvedimento. Excusatio non petita. Se così stanno le cose ancora oggi, 21 ottobre, torniamo a chiederci cosa abbia inviato il governo all'Europa 6 giorni fa. E soprattutto, cosa il governo manderà alle Camere, che sul testo dell'esecutivo sono chiamate ad esercitare il loro potere legislativo. Stando sempre alla nota del Quirinale, infine, si prospettano tempi non brevi per la firma di Giorgio Napolitano, che si è riservato un esame "attento", quindi lungo, del provvedimento. Che sia un modo per "guadagnare" altri giorni, oltre il ritardo, già notevole, del governo?».



La ricetta del governo per immaginare un'uscita dalla crisi «non è quella giusta». Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che a proposito della manifestazione di sabato prossimo a Roma ricorda che l'obiettivo principale del sindacato «è il lavoro: serve una legge di stabilità che abbia come priorità gli investimenti e la creazione di lavoro, un lavoro che sia con diritti e dignità».



Intanto restano le proteste delle regioni, infuriate per i tagli a loro carico ma anche per i mancati incassi causati dal taglio dell'Irap. A loro si sono aggiunti anche i Comuni, preoccupati dalla sostenibilità di questa Finanziaria. “Lo sforzo che ci viene chiesto dalla legge di stabilità 2015 è notevole. Andremo dal Presidente del Consiglio per rappresentare la nostra preoccupazione e, al contempo, portare proposte su come rendere compatibile e accettabile il nostro contributo”, ha affermato il Presidente dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) e sindaco di Torino, Piero Fassino. ”Dal momento che si vara una manovra così ampia, bisogna capire come fare per renderla sostenibile e dove intervenire per non costringere gli enti locali a ridurre i servizi o a ricorrere a prelievi fiscali”. Per questo “i nostri tecnici e quelli di Regioni e Province stanno lavorando alla proposta che porteremo all'attenzione del governo”, ha concluso.



Polemiche anche sul bonus alle neomamme. Secondo i più scettici, Cgil in testa, con le risorse impiegate in tre anni si potrebbero aprire 1000 asili nido, creando al contempo nuova occupazione. Dunque, si tratta solo di una mossa di marketing, sostengono i detrattori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA