Lorenzin: «Berlusconi fa campagna elettorale per Renzi»

Beatrice Lorenzin
Beatrice Lorenzin
di Mario Ajello
Domenica 20 Aprile 2014, 12:30 - Ultimo agg. 12:31
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Ministro Lorenzin, campagna elettorale per tutti. Ha visto come partito Berlusconi?



«Ha cominciato dicendo sempre le stesse cose».

Cioè attaccando i giudici?


«Quella è una sua scelta. Il dato politico è che, invece di puntare contro Grillo, ossia contro quello che dovrebbe essere il vero avversario di Forza Italia, Berlusconi fa la campagna elettorale contro gli stessi partiti di centrodestra. In realtà, ad oggi, con parole e opere, l’ex premier sta tirando la volata a Renzi».



Quindi, secondo lei, è più alleato elettorale di Renzi l’ex Cavaliere piuttosto che voi che con Matteo governate insieme?

«Gli effetti delle sue scelte nell’ultimo anno hanno destrutturato il centrodestra e snaturato Forza Italia. Il Pd non può che essere contento. Ma in realtà, chi ci guadagna veramente è Grillo».



Il nuovo bipolarismo italiano è Grillo-Renzi?

«Al momento, a causa delle scelte di Berlusconi, sì. Noi non possiamo accettarlo. Quindi, con determinazione, idee e coraggio, vogliamo ricostruire il centrodestra italiano ed essere noi gli avversari di Renzi. In un sistema bipolare, di democrazia matura, in cui si confrontano culture politiche diverse e avversarie, ma non nemiche».



Lei con Renzi ha fatto asse, per evitare i taglia alla sanità?

«Insieme a Renzi, abbiamo difeso il comparto della sanità dalla Ragioneria. I burocrati tagliano in maniera lineare da anni e sempre sugli stessi capitoli, perchè non hanno una visione politica. Del resto non è loro compito governare i processi e fare delle scelte. Questa mancanza di visione strategica, sostituita dalla prevalenza delle tabelline contabili, ha compromesso in questi anni non solo il settore della sanità ma anche molti altri comparti economici».



Giusto, quindi, pagare di meno i super-burocrati?

«Tutti hanno fatto un sacrificio in questi anni. Basti pensare agli infermieri con il blocco contrattuale o ai poliziotti che guadagnano 1.400 euro e stanno nelle piazze a prendersi le bombe addosso. Però, dopo il taglio degli stipendi agli alti burocrati, sarà una nostra priorità come Ncd una riforma della pubblica amministrazione in senso meritocratico. Ci sono persone che lavorano per dieci ed è giusto premiarle anche economicamente. Se cambiamo così la pubblica amministrazione, possiamo veramente cambiare l’Italia».



Intanto, c’è chi descrive il vostro partito nel caos. La lettera dei 16 senatori ad Alfano, contro il dirigismo e le euro-candidature, che cosa significa?

«Non mi risulta che ci sia mai stata alcuna lettera. Ne che sia stata recapitata ad Alfano. Siamo un partito unito e chiudiamo fuori dalla porta qualsiasi tentativo di destabilizzazione».



Perchè lei, che è ministro, si è candidata alle elezioni Europee?

«La mia è una candidatura di servizio. Vuole contribuire a mettere il tema della sanità al centro dell’agenda politica italiana ed europea. I temi sono quelli di come garantire alle persone anziane assistenza; di come mantenere i nostri sistemi sanitari gratuiti e aperti a tutti nonostante la crisi economica; e di come far comprendere che la ricerca scientifica è il nostro nuovo petrolio che, da sola, può fare salire il Pil italiano di un punto, creando migliaia di posti di lavoro qualificati».



Perchè un elettore deluso da Forza Italia dovrebbe votare per voi e non per Renzi?

«Perchè Renzi, nonostante stia conducendo politiche molto simili a quelle del Ncd e infatti le condividiamo e imponiamo scelte come sull’Irap e sul lavoro, poi le deve imporre a un partito di sinistra-sinistra che non sempre le digerisce. Vedi che cosa è accaduto sul decreto lavoro alla Camera. E, se non ci fossimo noi al Senato, verrebbe completamente snaturato e si tornerebbe alla legge Fornero».



Non starà mica dicendo, come fa Berlusconi, che il Pd in fondo è comunista?

«Giustamente si chiamano Partito democratico e rispettano la loro ideologia. Che è quella socialista, e infatti stanno nel Pse. Votando Ncd si rafforzano invece le idee e i valori dell’area liberale e moderata che in Europa fa riferimento al Ppe».



Però anche lei, come Berlusconi, non vede difetti nella condotta di Renzi?

«Io, per carattere, tendo a vedere più i miei difetti che quelli degli altri. Ma, a differenza di Berlusconi, non faccio la campagna elettorale in favore di Renzi».



Sarà Matteo il vero erede di Silvio?

«Non sarebbe una buona cosa per Renzi. L’Italia ha bisogno di un cambiamento vero, e non di continuità».