Francesco vola in Turchia, mano tesa verso l'Islam

Francesco vola in Turchia, mano tesa verso l'Islam
di Franca Giansoldati
Venerdì 28 Novembre 2014, 00:22 - Ultimo agg. 29 Novembre, 10:38
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CITTA’ DEL VATICANO Francesco getta ponti con l’Islam e si prepara a volare in Turchia, Paese cerniera dove al confine con la Siria, nella cittadina curda di Kobane, si combatte ogni giorno per fermare l’Isis.



La minaccia dei fondamentalisti e la situazione di allarme non hanno però influito sulla sua decisione di non fare uso di un’auto blindata, sia ad Ankara, tappa obbligata per qualsiasi capo di Stato e, nei due giorni successivi, a Istanbul, dove incontrerà il patriarca ortodosso Bartolomeo II: «Non ci penso neppure a usare la papamobile».



Vista la situazione il Paese della mezzaluna tuttavia si è attrezzato, e ha predisposto un dispositivo per la sicurezza scrupoloso e imponente: migliaia di poliziotti posizionati su tutto il percorso papale, lo spazio aereo sovrastante chiuso, l’utilizzo di mezzi sofisticati per controllare ogni minimo movimento.



Bergoglio girerà per le vie di Ankara e di Istanbul a bordo di una Passat priva di vetri blindati, scortato dai suoi gendarmi. Inizialmente doveva essere impiegata una Fiat Albea prodotta dalla Tofas nello stabilimento turco di Bursa, ma poi la sicurezza vaticana, ha optato per una Wolkswagen, ritenendola più idonea.



Il viaggio in Turchia si presenta difficile sotto ogni profilo. «La nostra aspettativa è che il Papa dia un messaggio al mondo contro la propaganda anti-islamica». Ha commentato il Gran Mufti di Turchia, Mehmet Gormez, alla vigilia dell'arrivo di Papa Francesco. Il religioso islamico ha anche definito "inaccettabili" le persecuzioni contro i cristiani portate avanti dai terroristi islamici.



Nei discorsi papali non mancheranno appelli alla pace. Le comunità cristiane sono in fuga, perseguitate. «Invito tutti a pregare perché questa visita di Pietro al fratello Andrea porti frutti di pace, sincero dialogo tra le religioni e concordia nella nazione turca». Bergoglio avrebbe voluto recarsi personalmente anche in uno dei campi profughi che sono stati allestiti dal governo turco nella zona di confine siriano. Naturalmente le condizioni precarie di sicurezza lo hanno impedito, tuttavia il Papa potrà incontrare i bambini siriani e iracheni, figli di famiglie scappate dall’Iraq e dalla Siria, domenica pomeriggio, prima di ripartire da Istanbul, all’oratorio salesiano.



All’origine di questo viaggio c'è l’invito che il Patriarca ortodosso di Constatinopoli ha rivolto al Papa per la festa di sant’Andrea. Bartolomeo, rompendo una prassi secolare, al momento dell’insediamento di Bergoglio, nel marzo 2013, aveva partecipato alla cerimonia di intronizzazione di un pontefice a san Pietro. Era la prima volta dai tempi dello scisma.



«Puntiamo all’unità di tutte le Chiese» disse Francesco rivolgendosi a Bartolomeo. Attualmente la comunità cristiana in Turchia rappresenta meno dell’1% della popolazione ed è divisa tra ortodossi e cattolici.