Papa Francesco, la verità su Olocausto e Vaticano: «Aprirà gli archivi»

Papa Francesco, la verità su Olocausto e Vaticano: «Aprirà gli archivi»
di Chiara Graziani
Domenica 19 Gennaio 2014, 18:05 - Ultimo agg. 20:47
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Roma. Nel museo della Shoah, lo Yad Vashem, c' la foto di un papa. Nella galleria dei cattivi. Pio XII, un grande papa per la Chiesa che lo avvia alla canonizzazione ma per Israele - al contrario - il papa che avrebbe consentito, con il silenzio, il consumarsi della strage di innocenti. Giovanni Paolo II l'aveva detto: «Vedrete, quando si potranno aprire gli archivi vaticani». Quel momento, il momento della verità, pare sia arrivato. Stando almeno alle rivelazioni del Sunday Times che pubblica una conversazione con Abraham Skorka, rettore del seminario rabbinico di Buenos Aires. Skorka è da tempo, e sinceramente, amico di papa Bergoglio. I due hanno anche scritto un libro insieme. Skorka è, insomma, una fonte molto qualificata sul dossier archivi vaticani.





«Credo che aprirà gli archivi - ha dichiarato Skorka - la questione è molto delicata e dobbiamo continuare ad analizzarla». Va analizzata anche nei suoi aspetti pratici. Quel che accadde con la santa Sindone, altra operazione verità (seppure con risvolti e significati totalmente differenti) non deve accadere. Occorrono commissioni di studiosi, occorrono criteri di accesso, occorre stabilire dei vincoli, dei doveri, le sedi di dibattito e di sintesi. Roba lunga. Ma la volontà, dice il rabbino, c'è.



A smuovere la pratica anche il processo di canonizzazione di Pio XII. Visto che scatena la reazione, se non il vero e proprio veto, di ampi settori del mondo politico e religioso israeliano e delle comunità ebraiche, il passato deve essere giudicato in maniera autorevole ed accettabile per tutti. Papa Francesco aveva già detto di desiderare la verità. E che la Chiesa non ha alcun motivo di temerla. Un altro passo avanti è stato fatto.