Wojtyla, la pistola con cui Alì Agca sparò a Giovanni Paolo II in mostra in polonia

La pistola di Ali Agca
La pistola di Ali Agca
Lunedì 17 Marzo 2014, 22:57 - Ultimo agg. 18 Marzo, 19:51
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Roma, piazza San Pietro, 13 maggio 1981: sono da poco passate le 17. Mehmet Al Agca spara a Giovanni Paolo II che sta salutando la folla prima dell'inizio di un'udienza generale. Il Papa viene raggiunto da due proiettili: uno lo colpisce di striscio a un dito, l'altro in maniera grave all'addome. Nell'attentato rimangono ferite anche due donne. La pistola usata dall'attentatore turco è una Browning H.P. calibro 9 Parabellum, matricola 76c23953.



Quell'arma è da tempo custodita al Museo criminologico di Roma, che fa capo al Dipartimento

dell'amministrazione penitenziaria (Dap). Ora, a pochi giorni dalla canonizzazione di Giovanni Paolo II che si terrà in Vaticano il 27 aprile, verrà trasferita per tre anni nella città natale di Karol Wojtyla, Wadowice, in Polonia, e sarà esposta nella casa in cui nacque Giovanni Paolo II trasformata oggi in un museo.



Questo pomeriggio nella sede del Museo criminologico il capo del Dap, Giovanni Tamburino, ha simbolicamente affidato la pistola a monsignor Dariusz Ras, direttore del museo polacco che verrà inaugurato il 9 aprile. «Quell'arma è segno di violenza e morte, ma anche di vita, perché Wojtyla è sopravvissuto, e a lungo, all'attentato», ha sottolineato mons. Ras. «Ed è anche un segno di perdono, perché Giovanni Paolo II perdonò il suo attentatore», ha aggiunto Tamburino.



Martedì mattina la pistola sarà portata in Polonia con un volo di linea Alitalia, affidata come prassi al pilota durante il viaggio. Trasferire un'arma da un paese all'altro non è cosa facile. «La pistola di Agca - ha ricordato oggi Simonetta Matone, capo Dipartimento degli affari di giustizia del ministero, che è intervenuta per assicurare la conservazione del reperto - era stata in un primo momento confiscata, poi è stata donata al Museo criminologico. Ora, grazie anche alla collaborazione del presidente del tribunale di Roma, Mario Bresciano, potrà raggiungere la Polonia in prestito temporaneo». All'iniziativa ha dato il suo apporto anche il vaticanista Franco Bucarelli, che all'incontro di questo pomeriggio ha mostrato il sanpietrino su cui la pistola fu ritrovata.



La casa-museo di Wadowice ripercorrerà tutta la vita di Wojtyla. Grazie al policlinico Gemelli, dove il papa fu ricoverato cinque volte, la prima proprio dopo l'attentato, sarà anche ricostruita la stanza dell'ospedale romano che ospitò il papa, con il letto e i mobili originali.