Furto e profanazione ad Amalfi: rubata sull'altare la Madonna del '700

Furto e profanazione ad Amalfi: rubata sull'altare la Madonna del '700
di Mario Amodio
Mercoledì 27 Agosto 2014, 00:07 - Ultimo agg. 08:52
2 Minuti di Lettura
Amalfi. Furto con profanazione nella chiesetta dalla Madonna del Pino alle porte di Amalfi. Ignoti, la scorsa notte, hanno trafugato la statua lignea della Vergine col bambino, alla quale, prima di allontanarsi, stato rimosso l’abito bianco lasciato a mo’ di oltraggio ai piedi dell’altare. Ad accorgersi del furto nella chiesetta di via Maestra dei Villaggi, al cui esterno sono in atto alcuni lavori, sono stati i fedeli della zona che si occupano della custodia del piccolo luogo di culto. L’icona della Madonna del Carmine, risalente al 1700, è stata rimossa dalla teca in cui era collocata e sradicata dalla base in legno su cui era fissata. Probabilmente però i balordi cercavano alto, come gli oggetti in oro della Vergine che era stati scientemente trasferiti in luogo più sicuro per effetto dell’intervento di restauro dell’edificio sacro. Secondo la ricostruzione i malviventi, dopo aver tranciato la catena, sarebbero entrati dal cancello di un giardino adiacente alla chiesa e da qui avrebbero agito indisturbati forzando una grata posta dinanzi alla finestra esterna. Una volta all’interno, i balordi durante la profanazione del tempio hanno testato anche la consistenza di alcuni arredi sacri come i piattini utilizzati durante la consacrazione. Alcuni di questi sono stati ritrovati piegati sul pavimento su cui giaceva anche un leggio. Poco oltre l’abito della Madonna asportata insieme con la copia di una statuetta del bambinello. Dopo aver constatato il furto i custodi della chiesa hanno immediatamente lanciato l’allarme. Sul posto sono giunti i carabinieri della stazione di Amalfi che hanno effettuato una serie di rilievi accertando le effrazioni e i danneggiamenti. Non è la prima volta che chiese periferiche vengono prese di mira da balordi. L’ultimo caso si verificò ad Atrani nella primavera scorsa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA