Caos Ruggi: il business delle sale operatorie

Caos Ruggi: il business delle sale operatorie
di Petronilla Carillo
Domenica 24 Maggio 2015, 22:57 - Ultimo agg. 25 Maggio, 08:57
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SALERNO - aos Ruggi: non solo le liste d’attesa, sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti c’è anche il business delle sale operatorie e la gestione degli interventi intramoenia. Anche se i manager dell’ospedale e gli investigatori si sono chiusi a riccio sull’evoluzione delle indagini, il direttore generale e quello sanitario Angelo Gerbasio e Vincenzo Viggiani sarebbero stati convocati dai carabinieri in settimana proprio per essere sentiti sulle modalità con le quali si prenotano le sale operatorie per gli interventi ospedalieri e per quelli intramoenia. Ma anche per capire i rapporti tra la Fondazione Fukushima Brain Institute e l’ospedale Ruggi. Per i quattro interventi che il neurochirurgo Takanori Fukushima avrebbe eseguito di recente a Salerno, difatti, la Fondazione FBI avrebbe pagato 25mila euro per il fitto delle attrezzature per ciascuna operazione chirurgica. A quegli interventi il primario del Ruggi, Luciano Brigante, ha dichiarato di aver partecipato a titolo gratuito. Un aspetto, quello dei rapporti tra Fondazione e Ruggi, sui quali ora i carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Salerno (coordinati dal tenente colonnello Giulio Pini e diretti dal maggiore Alessandro De Vico) intendono vederci chiaro.

Secondo la legge possono essere eseguiti in intramoenia una percentuale di interventi del 30% rispetto a quelli complessivi dell’ospedale. Le strutture ambulatoriali e diagnostiche vengono messe a disposizione dei medici ospedalieri a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa. Il medico è tenuto al rilascio di regolare fattura e la spesa, come tutte le spese sanitarie. E la stessa legge prevede la determinazione delle tariffe sulla base di importi idonei a remunerare il professionista, l’equipe, il personale di supporto, i costi pro-quota per l’ammortamento e la manutenzione delle apparecchiature nonché ad assicurare la copertura di tutti i costi diretti ed indiretti sostenuti dalle aziende. Ed è proprio su questo punto che la procura di Salerno intende fare chiarezza.








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