Salerno. Chiude la sua bottega disperato, si avvelena

Salerno. Chiude la sua bottega disperato, si avvelena
di Francesco Faenza
Giovedì 4 Giugno 2015, 09:05 - Ultimo agg. 09:28
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Eboli. Afferra il veleno dallo scaffale, rimuove il sigillo di chiusura e ingerisce l’antiparassitario per le piante. Un negoziante di Altavilla Silentina di 84 anni, pensionato, è ricoverato in rianimazione all’ospedale. È in fin di vita. Il suo cuore si è già fermato una volta, il veleno gli ha bloccato i battiti. I medici sono riusciti a salvarlo, la lotta per tenerlo in vita è disperata.



Un’intera frazione di Altavilla (Cerrelli) vive ore d’ansia da due giorni. Negoziante di sani principi, da quando i familiari gli hanno chiesto di chiudere la tabaccheria, ha perso il sonno, la tranquillità e gli stimoli. La merceria-tabaccheria era la sua vita. In quel locale, per anni, ha venduto di tutto. Casa e negozio, negozio e casa. Ogni giorno lo stesso percorso. Era il primo a svegliarsi, per aprire l’attività in paese. Non ha retto, il pensionato. La scelta dei suoi familiari, per quanto comprensibile, gli ha provocato uno stato d’ansia. L’uomo ha deciso di farla finita, travolto da un'improvvisa depressione. Di fronte all’ipotesi di chiudere il negozio, ha deciso di suicidarsi. I familiari non si aspettavano una reazione così perentoria, non immaginavano si arrivasse a tanto. L’84enne doveva iniziare una cura, per combattere una malattia. Per questo i parenti gli avevano chiesto di occuparsi della sua salute, di garantirsi l’integrità fisica e di lasciar perdere il negozio. Il pensionato non ha accettato la richiesta dei suoi parenti. Si è sentito smarrito, senza le sue abitudini, senza le sue giornate in tabaccheria. Ha avvertito il vuoto intorno e deciso di farla finita. La mattina del 2 giugno è tornato nella sua merceria, ha sollevato la saracinesca e compiuto il drammatico gesto.



Per tentare il suicidio, il negoziante ha ingerito un veleno per le piante, una sostanza nociva che si usa per gli ulivi. La corsa da Altavilla a Eboli è stata drammatica. I medici del pronto soccorso gli hanno praticato una lavanda gastrica. Un’equipe coordinata dai primari Franco Cembalo (pronto soccorso) e Vincenzo Rodolfino (rianimazione) ha tentato in tutti i modi di salvare il pensionato. L’arresto cardiaco ha fatto temere il peggio ma il suo cuore ha ripreso a battere. I familiari lo assistono in ospedale mentre un’intera frazione spera e prega per la sorte del commerciante più anziano e più affezionato al proprio mestiere.