Doping per i muscoli, il racconto choc: «Così rischiai di morire in palestra»

Doping per i muscoli, il racconto choc: «Così rischiai di morire in palestra»
di Nicola Sorrentino
Mercoledì 1 Aprile 2015, 00:04 - Ultimo agg. 11:03
1 Minuto di Lettura
NOCERA INFERIORE - «Per due mesi ho lottato tra la vita e la morte. Ho rischiato un trapianto di fegato, a causa di una gravissima intossicazione da farmaco».

Con queste parole Aniello Stoia ha iniziato giorni fa, davanti al giudice, la sua drammatica testimonianza. Il 41enne nocerino, atleta di kickboxing, è stato il primo a fornire la propria testimonianza nel processo che vede imputata Maria Letizia Groom. Quest’ultima, all’epoca dei fatti istruttrice nel centro «Drivers Drive» a Pagani, deve rispondere del reato di somministrazione di farmaci pericolosi. «Ho praticato attività sportive per 20 anni - ha raccontato Stoia - poi nel 2010 cominciai una nuova attività fisica. Mi affidai all’istruttrice Groom, che mi prospettò la possibilità di ottenere risultati migliori attraverso la somministrazione di alcuni prodotti che lei era in grado di procurare».




© RIPRODUZIONE RISERVATA