Eboli. Stop funerali-show per il padre del boss Maiale

Eboli. Stop funerali-show per il padre del boss Maiale
di ​Francesco Faenza
Mercoledì 25 Novembre 2015, 19:07 - Ultimo agg. 09:36
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Eboli. Negato il funerale a Nicola Maiale, 93 anni, padre del boss Giovanni. Il questore di Salerno ha vietato cerimonia e onori pubblici, ha bloccato la replica del funerale in stile Casamonica. Alfredo Anzalone non ha dimenticato l’orrore provocato dal clan Maiale a Eboli. Quindici anni di omicidi, estorsioni, usura e riciclaggio. Quindici anni di violenze e soprusi camorristici. Stop al funerale, cerimonia cancellata. Chiesa chiusa, corteo azzerato. Cavalli nelle stalle, banda musicale rispedita a casa.



Il questore ha cancellato ogni iniziativa per onorare il padre del boss. La replica dello show capitolino non è passata per Eboli. Scelta coraggiosa, gesto di riscatto per il Sud schernito e umiliato. Il vergognoso funerale capitolino in città non si è ripetuto. Nessun elicottero in cielo, nessuna cascata di rose dall’alto. Nicola Maiale è morto lunedì pomeriggio, dopo alcuni giorni di ospedale. Decesso naturale, salma libera per il funerale. La bara è stata accompagnata al cimitero, seguendo un percorso imposto dai carabinieri. Alle 15,30 di ieri la salma è uscita dall’abitazione in via San Lorenzo, nel cuore del centro storico. Il portone della chiesa di San Francesco era chiuso.



L’applauso dei parenti, si è udito. Una nipote straziata dal dolore. Poche urla, solo tre estranei, cittadini curiosi, usciti dalla mediateca comunale. In meno di un minuto è finito tutto. Il corteo di auto ha lasciato la piazza del museo, procedendo verso il cimitero. Nessun giro per la città, come aveva chiesto qualche parente. Il capitano Cisternino è stato inflessibile, il percorso concordato con la questura non ha subito alcuna deroga. Nicola Maiale aveva 93 anni, qualche precedente penale. Poca cosa, rispetto alla carriera criminale del figlio Giovanni, boss indiscusso della Piana del Sele. Il camorrista pentito non è venuto. È rimasto nel luogo protetto, dove vive a spese dei contribuenti, scortato dalla polizia, lontano da Eboli.