Ecco l'altra Terra dei fuochi: a Salerno il processo Chernobyl

Ecco l'altra Terra dei fuochi: a Salerno il processo Chernobyl
di Pasquale Sorrentino
Giovedì 30 Gennaio 2014, 23:44 - Ultimo agg. 31 Gennaio, 08:39
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San Pietro al Tanagro, San Rufo, Capaccio, Montecorvino Rovella, Sant’Arsenio e (forse) Teggiano. La mappa delle terre inquinate secondo il processo Chernobyl si allarga anche alla Puglia e ad altre terre della Campania. Quelli citati, invece, sono i comuni toccati dall’inchiesta partita da Santa Maria Capua Vetere nella provincia di Salerno. Quattro appartengono al Vallo di Diano.



Nel dispositivo del gip, rispetto ad altre cosiddette «Terre dei fuochi», c’è la mappatura esatta con tanto di coordinate Gps dei terreni. Le zone colpite, nel Vallo di Diano, non sono molto lontane l’una dall’altro.



Per San Pietro al Tanagro, secondo le indagini, la località interessata è Tempa Cardone, per circa 12 mila metri quadri. Località Sanizzi, invece, è l’area di Sant’Arsenio nella quale avrebbero sotterrato i rifiuti (due aree separate di 10 mila e 5 mila metri quadri). A San Rufo è la località Via Larga finita nel mirino degli inquirenti. Nel dispositivo del gip, inoltre si cita località Serroni a Montecorvino Rovella, il primo Comune ad annunciare che si sarebbe costituito parte civile. Per quanto riguarda Capaccio, infine, i magistrati hanno individuato l’area interessa nei pressi di ponte Barizzo.









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