Salerno, i Comuni al voto: valzer di voltagabbana, risorti e rampolli

Salerno, i Comuni al voto: valzer di voltagabbana, risorti e rampolli
di Adolfo Pappalardo
Domenica 20 Aprile 2014, 00:05 - Ultimo agg. 10:43
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Tutte le vogliono, tutte le cercano. Almeno a parole. Ma di primarie nel salernitano per scegliere i candidati del centrosinistra nemmeno l’ombra. Archiviate. E si vede se in alcuni grossi comuni la sinistra si presenta spaccato. Ma il centrodestra pure non scherza a divisioni. 56 comuni al voto con la scadenza, per presentare le candidature, sabato prossimo. In mezzo, cambi di casacca, alleanze trasversali e padri che si scambiano i posti con i figli. Una vaudeville straordinaria nei comuni pi grandi al voto: tutti tra l’agro nocerino-sarnese e la valle dell’Irno.



Caso di scuola a Nocera Superiore dove Fdi candida Viziola mentre Fi ed Udc Ciancio. Ma non finisce qui. Con Bartolo Pagano, candidato pd, che trova un alleato inaspettato (?) nel sindaco uscente di centrodestra Gaetano Montalbano che fa un endorsement verso il centrosinistra. Dopo averci militato in gioventù ma aver guidato il comune, con la destra legata a Cirielli, per ben 13 anni. «Voto Pagano», ha detto senza giri di parole. Sel a parte mentre corre con un lista civica Giovanni Cuofano, una ventilata tessera con il Pd mai agguantata e figlio di Pasquale con un passato tra Dc ed Fi di cui è stato consigliere provinciale. Nella vicina Pagani invece i democrat, altro che rottamazione come va predicando Renzi, puntano su Angelo Grillo, recordman dei cambi di casacca. Un flop alle ultime regionali con Sel ma ancor prima con il Psi di Carmelo Conte, Forza Italia (consigliere regionale e assessore con Rastrelli) e Udc. Artefice della vittoria dell’ex sindaco Almerico Gambino, ora è il nome nuovo (?)del Pd che l’ha preferito ad Antonio Donato, pure ex sindaco ma della Quercia. A destra, invece, D’Onofrio per il partito di Giorgia Meloni e Bottone, che ha retto le sorti del comune dopo l’affaire Gambino.



A Sarno, invece, la sfida è tra Antonio Crescenzo con gli azzurri e l’Udc e Giuseppe Canfora che ha guidato il comune dal 2001 al 2003 e ha ora il compito di strappare il comune al centrodestra. Ma anche qui il centrosinistra non è riuscito a fare squadra con i vendoliani che si sono divisi: una parte con Canfora, un’altra con Giovanni Montoro. Nella valle dell’Irno, invece, è tutto in salita per il centrosinistra che cerca di strappare, cosa difficile, i comuni di Baronissi e Mercato San Severino. A guidare la prima cittadina l’inossidabile Giovanni Moscatiello, ex diessino fedelissimo di De Luca poi folgorato, dopo la sindacatura Cosimato, sulla strada del centrodestra targato Cirielli. Con lui anche Giovanni Sessa, ex sindaco della vicina Fisciano con i verdi, ora in appoggio di Moscatiello con una civica. A sfidarlo il consigliere regionale pd Gianfranco Valiante per il centrosinistra che ha già annunciato che, in caso di vittoria, mollerà la Regione. Chi invece non ci pensa affatto a mollare la poltrona a Santa Lucia è l’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano che, quasi sicuramente, si ricandida a sindaco di San Severino. Manifesti discreti da settimane tappezzano la cittadina ma ancora non è sceso in campo ufficialmente. Anche perché deve sospendersi dall’incarico di assessore. Aspetto su cui il Pd, che candida Carmine Anzalone (sconfitto 5 anni fa proprio da Romano), promette di dare battaglia. A Pellezzano, invece, è sfida tra Alfonso Berritto, sponsorizzato dalla senatrice Fi Eva Longo contro il democrat Giuseppe Pisapia. E Pasquale Giordano (con una civica), ex vice sindaco proprio della Longo, poi in rotta e ora vicino a Vincenzo De Luca. A Bellizzi, invece, il centrodestra ci prova con l’uscente Salvioli e il Pd con l’ex sindaco Mimmo Volpe. Ma se volete una staffetta familiare dovete andare a Rofrano, nel Cilento. Qui, 5 anni fa, l’uscente Giuseppe passa lo scettro al figlio Tony che diventa il sindaco più giovane della Campania. E ora? Tony lascia e ripassa il testimone al padre...
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