«Assunzioni in cambio di voti»: l'intercettazione-choc di Fratte

«Assunzioni in cambio di voti»: l'intercettazione-choc di Fratte
di Petronilla Carillo
Giovedì 28 Maggio 2015, 23:09 - Ultimo agg. 29 Maggio, 13:53
1 Minuto di Lettura
SALERNO. «Comunque lui (inteso come Antonio) quindici giorni fa... no quindici giorni fa, ma quindici giorni prima che moriva mi disse che per colpa di queste elezioni finiremo sui manifesti (nel gergo, probabilmente inteso come giornali quotidiani) perché lui diceva che la voleva fare bene (presumibilmente fare bene la campagna elettorale), voleva fare una bella cosa perché questo (presumibilmente l’avvocato Ciccone) gli aveva promesso dei posti di lavoro, gli aveva promesso un’associazione, il fatto dei pacchi che già glielo stava dando.

Cioè lui voleva fare una cosa per costruirsi, capito... un altro aggancio al futuro ... come ti devo dire... facendo l’associazione, Antonio diceva che poteva costruire un bel bar sul campetto. Voleva fare altre cose... perché lo sai Antonio come era. Antonio era ingegnoso, non si fermava mai... doveva fare soldi! Doveva fare soldi! Doveva fare soldi!.. a fatt che cazz e sold.. sa purtat ind o tauto». È quanto racconta Maria, la moglie di Antonio Procida a una certa Laura. E lo fa al telefono.





© RIPRODUZIONE RISERVATA