Federico muore sotto la doccia a Praga per un infarto

Federico muore sotto la doccia a Praga per un infarto
di Mattia A. Carpinelli
Giovedì 18 Dicembre 2014, 21:54 - Ultimo agg. 19 Dicembre, 12:15
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SALERNO - È stato un malore, probabilmente un infarto, la causa della morte di Federico Arcamone, il 32enne di Coperchia, morto due giorni fa a Praga. A chiarirlo saranno gli esami medici ai quali la salma del ragazzo sarà sottoposta in queste ore dai medici dell’ospedale della capitale ceca dove è stato trasportato subito dopo il suo rinvenimento, all’interno della vasca da bagno del suo appartamento.

Lì lo ha ritrovato la polizia allertata dai colleghi di lavoro della Exxon Mobil, un’azienda petrolifera del gruppo Esso, che non vedendolo arrivare al lavoro giovedì mattina prima hanno cercato di rintracciarlo al telefono senza però, purtroppo, ottenere risposte.

Fin quando qualche collega non ha deciso di andare direttamente a casa sua per sincerarsi delle sue condizioni e capire il motivo dell’assenza ingiustificata dal lavoro. La sera prima, infatti, era rientrato dal lavoro insieme ad un collega che lo aveva accompagnato in auto. Una volta arrivati sotto il palazzo dove abitava Federico, i colleghi hanno notato che l’auto del 32enne era lì. Ma ad insospettirli sono state le luci accese, in pieno giorno, all’interno del bagno. Quindi sono state allertate le forze dell’ordine che, una volta sul posto, sono entrati nell’appartamento ritrovando il suo cadavere senza vita riverso all’interno della vasca da bagno. Probabilmente Federico, una volta rientrato, ha deciso di farsi un bagno caldo o una doccia prima di andare a letto. Ed è possibile che il malore lo abbia colto proprio mentre era sotto l’acqua.

A scoperta avvenuta sono stati chiamati i soccorsi che hanno trasportato la salma nel più vicino ospedale.

Nel tardo pomeriggio di giovedì è arrivata la telefonata ai familiari, a Coperchia e al fratello Giacomo che, prima di trasferirsi un mese fa a Parma - per la precisione a Colorno, per seguire un corso dell’Alma, la scuola internazionale di cucina fondata e guidata dallo chef Gualtiero Marchesi – aveva a sua volta lavorato per molti anni nella stessa azienda del fratello. Ieri mattina papà Leopoldo e il fratello si sono messi immediatamente in viaggio verso la Repubblica Ceca, dove ora dovranno seguire tutte le procedure burocratiche necessarie per il rilascio e il successivo rimpatrio della salma.

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