«Crac Iacp Futura», indagati a Nocera Chirico e D'Onofrio

«Crac Iacp Futura», indagati a Nocera Chirico e D'Onofrio
di Nicola Sorrentino
Martedì 25 Novembre 2014, 23:47 - Ultimo agg. 26 Novembre, 08:44
3 Minuti di Lettura
Per il crac della Iacp Futura, il pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia Vincenzo Montemurro, ha iscritto nel registro degli indagati tre persone. Si tratta dell’ex commissario straordinario della Iacp di Salerno, Gaetano Chirico, 42enne nato a Pompei; dell’ex amministratore delegato della Iacp Futura, Giuseppe Fiorillo, 63enne nato a San Giuseppe Vesuviano, e di Massimo D’Onofrio, attuale consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Pagani ed ex componente del consiglio d’amministrazione Iacp Futura. L’accusa è di bancarotta fraudolenta. Le indagini, sulle quali c’è il massimo riserbo, sono tutt’ora in corso e toccano il periodo di fallimento della società Iacp Futura, decretato nel mese di luglio 2012. L’Istituto autonomo case popolari è da tempo al centro di diversi approfondimenti da parte della magistratura. In primis fu la Procura di Nocera Inferiore, che in passato si concentrò su alcune presunte irregolarità legate alle assegnazioni dei famosi appartamenti di edilizia agevolata. Al centro del fascicolo, l’ipotesi che alcune delle case venissero assegnate senza una procedura pubblica e con prezzi decisamente diversi rispetto a quelli stabiliti dal mercato. E senza prevedere quei requisiti che puntualmente vengono fissati per l’assegnazione degli alloggi. Fu poi la volta della Dda di Salerno, che dispose approfondimenti sulla contabilità dell’istituto. Questa volta l’ipotesi investigativa ruotava intorno ad una presunta sparizione di fondi, circa 2,5 milioni di euro. Denaro che sarebbe stato spostato dalle casse della Iacp Futura, per essere poi destinato altrove. Un «trasferimento» che avrebbe - stando alle indagini che risalgono almeno a un anno fa - contributo a danneggiare sotto il profilo economico lo stesso istituto. Un fallimento di una certa gravità, vista la fila di persone coinvolte a vario titolo. Dai creditori agli imprenditori, senza dimenticare quelle centinaia di persone che attendevano una casa e che pare avessero già versato una caparra.

A riguardo, il pm Montemurro ascoltò diverse persone informate sui fatti. Uno degli attuali indagati, D’Onofrio, fu già ascoltato in passato proprio dalla Dda. E questo, a causa di alcune telefonate intercettate con l’altro attuale indagato, l’ex commissario straordinario Chirico. La contestazione riguardava una presunta nomina, sulla quale però l’esponente di Fratelli d’Italia fornì la propria versione dei fatti, rigettando conseguentemente ogni contestazione. Diversa la posizione - in ambito societario - di Chirico, al quale fu revocato l’incarico di commissario straordinario della Iacp Futura nel mese di aprile del 2012. La decisione fu presa dal governatore della Campania, Stefano Caldoro. Nel decreto numero 123, furono inserite le motivazioni legate alla revoca, le quali ponevano al centro della questione la trasformazione della Iacp da Scarl a Srl, con l’acquisto, da parte dello stesso istituto, della totalità del capitale sociale. Chirico si difese il giorno dopo, sottolineando di aver agito nel «pieno rispetto delle regole» e «salvaguardando gli interessi non solo dell’Istituto, ma anche di oltre 500 famiglie del salernitano in attesa di una casa». Aggiungendo, infine, che le presunte «irregolarità» sarebbero servite «per ricapitalizzare una società, la Iacp Futura, che a novembre 2011 non aveva ancora approvato il bilancio d’esercizio 2010». Intanto, l’indagine dell’Antimafia continua: all’interno di essa, si profilerebbe un presunto coinvolgimento dei clan che giustificherebbe l’impegno sostenuto dal pm Montemurro. Per un fascicolo, ricordiamo, che configura il reato di bancarotta fraudolenta a danno della Iacp Futura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA