Il ministro della Difesa: «Fermeremo gli sbarchi, piano da 130 milioni per l’emergenza»

Il ministro della Difesa: «Fermeremo gli sbarchi, piano da 130 milioni per l’emergenza»
Giovedì 3 Luglio 2014, 08:29 - Ultimo agg. 08:32
2 Minuti di Lettura





Un argine alla tragedia degli sbarchi dei migranti. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti annuncia le prossime mosse del governo in un’intervista a Il Mattino. Ci sarà «un piano da 130 milioni» per l’emergenza. Serviranno per i centri di accoglienza temporanei «ma non solo. Saranno utilizzati per le attività necessarie ad assistere gli immigrati appena sbarcati. È in atto uno screening sulle caserme, per verificare la possibilità di utilizzarne qualcuna come centro di accoglienza». La Pinotti parla quindi di un diverso rapporto con la Libia e del coinvolgimento Onu per fermare gli sbarchi: «Il nuovo governo libico potrebbe favorire un’intesa con l’Onu. Si potrebbe chiedere alla Libia di fare richiesta all’Unhcr di intervenire ad evitare tragedie ulteriori, magari aprire campi umanitari sotto controllo Onu».



Ministro Pinotti, vero che sta preparando un’ipotesi di decreto da portare a una delle prossime riunioni di governo?

«Sì, è un’iniziativa allo studio, che stiamo elaborando con il ministero dell’Interno. Prevede in primo luogo la condivisione con il ministro dell’Interno di tutte le iniziative tese ad alleggerire gli impegni economici e allo stesso tempo armonizzare tutti gli interventi. Mare nostrum, è orgoglio del Paese ma indubbiamente ha dei costi che bisogna ripartire per fare meglio. Si tratta di fondi recuperati da partite di bilancio del governo».



Soldi disponibili?

«Sì, abbiamo anticipato somme consistenti, se si pensa che Mare nostrum costa nove milioni al mese. Altri nuovi fondi verranno destinati a Comuni e ad iniziative utili per una migliore accoglienza degli immigrati sul territorio».



Di che cifre si tratta, in questo caso?

«Dalle prime stime, si pensa a non meno di 130 milioni».



Serviranno per i centri di accoglienza temporanei?

«Anche, ma non solo. Saranno utilizzati per quelle attività necessarie ad assistere gli immigrati appena sbarcati. Sui centri di accoglienza, insieme con il ministro dell’Interno, stiamo pensando a nuove soluzioni».



>>> CONTINUA A LEGGERE L'INTERVISTA SUL MATTINO DIGITAL