Morto al Ciclope: «Crescenzo colpito dal masso al cranio e alla spina dorsale»

Morto al Ciclope: «Crescenzo colpito dal masso al cranio e alla spina dorsale»
di ​Carmela Santi
Sabato 15 Agosto 2015, 11:14 - Ultimo agg. 13:12
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Camerota. Crescenzo Della Ragione è morto schiacciato da un grosso masso che si è staccato dalla parete rocciosa che sovrasta la discoteca il Ciclope. A confermarlo l’esame autoptico eseguito ieri pomeriggio dal medico legale Adamo Maiese. Sul corpo del 27enne è stato riscontrato lo sfondamento del cranio, la frattura della spina dorsale, e varie lacerazioni polmonari. L’autopsia avrebbe dunque confermato la prima ipotesi formulata anche dal medico legale dopo l’esame esterno.



Crescenzo non ha avuto scampo, è stato travolto ed ucciso da una pietra di grosse dimensioni. Dinanzi alla sala mortuaria ieri pomeriggio ad attendere l’esito dell’autopsia c’erano familiari. C’era la giovane madre in attesa di poter riportare a casa la salma del suo Crescenzo, il suo unico figlio. La donna é arrivata in mattinata a Vallo. Accompagnata dall’avvocato Domenico Lentini é stata nell’ufficio del procuratore capo Grippo prima di raggiungere l’ospedale San Luca. Raccolta nel suo dolore la donna ha ascoltato per ore le parole del procuratore, degli avvocati, dei consulenti, consapevole però dell’unica grande certezza. Niente e nessuno potrà restituirle suo figlio. Crescenzo era venuto nel Cilento per trascorre qualche giorno di vacanza insieme ad alcuni amici. Amava andare in discoteca. Era già stato diverse volte al Ciclope. Invece lunedì ha incontrato un tragico destino. La serata di svago e di divertimento con gli amici si é trasformata in tragedia. Crescenzo si è trovato nella traiettoria di caduta della pietra che dopo un violento nubifragio si é staccata dal costone roccioso. Il 27enne si era fermato sotto la tettoia dinanzi alla biglietteria insieme agli amici per ripararsi dalla pioggia, invece ha trovato la morte.



«Ho incontrato la famiglia - racconta don Gianni Citro, parroco di Marina di Camerota - gente perbene. Tutti distrutti dal dolore e da uno sconcertante sentimento di impotenza. Vorrebbero che la morte di Crescenzo non restasse inutile mentre volano balle da parte delle istituzioni. Invocano sin dal primo momento rispetto e vicinanza alla famiglia. Ma nessuno di loro si è mai fatto vivo. Nè una telefonata, né un manifesto di cordoglio, nessun gesto concreto di solidarietà». Don Gianni va oltre: «La verità è che l’unica preoccupazione di taluni é allontanare le colpe, distrarre tutti dalle vere responsabilità e consentire il prosieguo indisturbato di certe attività. Lo show continua, annunciava il Ciclope dopo solo 24 ore dalla tragedia. Continua con la stessa pericolosa e famelica leggerezza di sempre. Da parte mia diffido uomini delle istituzioni indagati per omicidio dal prendere parte a manifestazioni religiose in forma ufficiale».



Parole dure quelle del parroco che arrivano all’indomani dell’iscrizione nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo in concorso del sindaco Antonio Romano, del proprietario della discoteca, Lello Sacco, e di due tecnici, Antonio Gravina, e Gennaro D’Addio. «La vicenda si chiarirà - ribadisce il Procuratore capo Grippo - siamo in una fase iniziale, quindi dobbiamo prima di tutto ricostruire ciò che è avvenuto quella sera, e poi dallo studio degli atti ricavare, se ci sono, elementi di responsabilità». Si dice sereno il sindaco Romano, difeso dall’avvocato Marco Fimiani. «Sono convinto - ribadisce - che il corso delle indagini stabilirà la verità. Certo è che questa morte non ci doveva essere per quanto era stato predisposto dal Comune di Camerota, dagli altri enti competenti e dal concessionario della discoteca». Sulla vicenda il parlamentare Simone Valiante ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Economia per far luce su presunte irregolarità amministrative e contabili del Comune di Camerota legate alla gestione del Ciclope, già denunciate alla Corte dei Conti dai consiglieri comunali Pierpaolo Guzzo e Vincenzo Del Gaudio.



Dopo l’autopsia il corpo del 27enne è stato restituito alla famiglia per tornare a Giugliano dove oggi si terranno i funerali.