Orrore in casa, violentata per sette giorni di fila dall'ex compagno

Orrore in casa, violentata per sette giorni di fila dall'ex compagno
di Nicola Sorrentino
Sabato 29 Agosto 2015, 22:25 - Ultimo agg. 30 Agosto, 11:28
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Scafati. Lei cercava solo un po’ d’affetto. Un sentimento venutole a mancare dopo la chiusura di una prima storia, durata quasi vent’anni. Ma quel nuovo rapporto si trasformò invece in un incubo, per la casalinga di 42 anni, vittima di un 38enne del posto, finito in carcere per stalking e violenza sessuale.



La storia inizia nel 2014, ma il rapporto si chiude in estate, come racconterà la donna ai carabinieri, «per la sua gelosia. Sono stata picchiata più volte. Si è rivelata una persona diversa da quella che avevo conosciuto, premurosa e affettuosa. Quindi l’ho lasciato dopo le violenze subite». Ma l’uomo non si arrese, dando vita ad un vortice di violenze e persecuzioni nei confronti dell’ex fidanzata, durato quasi un anno. I suoi comportamenti sfociarono in breve in un «crescendo di atti violenti di ogni genere».



Nelle indagini, la procura è riuscita a ricostruire il quadro indiziario, grazie anche a varie testimonianze, oltre che al racconto della vittima, costretta a «soggiacere alle perversioni sessuali» dell’ex compagno. «Sei vuoi stare tranquilla, devi far fare tutto ciò che voglio a letto!». Minacce di questo tipo alle quali seguivano violenze sessuali contro le quali lei non poteva nulla. Anche al minimo rifiuto, sarebbe stata brutalmente picchiata, come tuttavia sarebbe avvenuto. «Mi bloccava sul letto, costringendomi a subire di tutto». La donna sarebbe stata violentata per quasi una settimana. L’uomo avrebbe approfittato dell’assenza dei figli di lei, per stabilizzarsi in casa sua, sempre dietro minaccia. Spesso le perversioni venivano caratterizzate anche dall’uso di oggetti. In seguito, la 42enne avrebbe riportato problemi fisici molto seri. E la paura di chiedere aiuto ai carabinieri era tanta: «Mi minacciava di morte se l’avessi denunciato». In un altro episodio, dopo essere stata presa a calci e pugni per una immotivata reazione di gelosia, la donna fu costretta a raccontare ai medici di essere stata vittima di un incidente stradale.



Superata la «vergogna» iniziale e i tanti timori che l’avevano bloccata in passato, la vittima decise di farla finita e denunciare tutto, grazie all’aiuto di un’amica. E questo, dopo che neanche gli interventi dei carabinieri erano riusciti a interrompere la «serialità delle azioni» di quell’uomo, finito in carcere nel luglio scorso. Per lui, la procura ha chiesto il giudizio immediato, con le accuse di stalking aggravato, violenza sessuale e lesioni. Il gip, nel disporre il carcere, scrisse: «La morbosa attenzione nei confronti della donna, valutata alla luce della personalità del soggetto e del tenore delle frequenti e gravi minacce e violenze commesse, induce il fondato timore che eventuali ulteriori azioni possano coinvolgere maggiormente l’integrità fisica della vittima e anche quella dei figli».
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