Prof in fuga: stanchi di insegnare

Prof in fuga: stanchi di insegnare
di Gianluca Sollazzo
Venerdì 24 Ottobre 2014, 20:54 - Ultimo agg. 25 Ottobre, 10:29
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SALERNO - Fuga dalla scuola. Perché senza più forze da impiegare in progetti pomeridiani o perché semplicemente sfiancati da una anzianità di carriera che si ripercuote su condizioni di salute precarie. E’ fuga da una scuola che, forse, non riesce più a intercettare gli stimoli di docenti, ormai, troppo in là con gli anni. E’ la drastica e realistica fotografia di uno scenario che non è passato inosservato negli uffici del Provveditorato agli studi. E’ qui che da pochi giorni, una commissione ad hoc sta prendendo in esame la condizione di un contingente di insegnanti di scuola materna, elementare e media che hanno espresso la volontà di abbandonare l’insegnamento.

E’ una ondata di istanze di richiesta di allontanamento temporaneo e in alcuni casi definitivo da quelle cattedre. Pendolari, anziani e talvolta con decenni di carriera alle spalle. Ma che oggi non ce la fanno più a proseguire. Il caso è al vaglio del personale che di concerto con l’autorità sanitaria provvederà, come stabilito dalla normativa, ad analizzare le singole posizioni dei docenti. Tra fine estate e inizio anno scolastico sono già 10 i procedimenti incardinati che sono riconducibili a insegnanti che potrebbero essere dichiarati da qui ai prossimi mesi inidonei all’insegnamento. Analizzando il fascicolo in cui sono contenuti i casi, si evince che almeno 3 insegnanti che hanno chiesto l’allontanamento temporaneo dalla cattedra provengano dalla scuola materna; altri due dalla scuola elementare mentre i restanti dalla scuola media. Un trend che ha accesso evidentemente una spia rossa analizzata con attenzione da settimane. «Lavorare stanca, oggi il mestiere è diventato più logorante – ammette un funzionario del provveditorato – e questo accade in particolare nei primi cicli dell’istruzione».

E il fenomeno va analizzato ancora più attentamente se si raffrontano i casi analizzati negli anni scorsi: nell’anno scolastico 2013-2014 sono stati solo 4 i procedimenti di idoneità professionale passati al vaglio della amministrazione scolastica di via Monticeli, mentre l’anno precedente se ne contavano appena tre. Quindi si evince chiaramente come il picco degli esoneri dalla cattedra sia in netta ascesa a partire dall’attuale anno scolastico. «Stiamo chiaramente riscontrando questo fenomeno – ammette Renato Pagliara, provveditore scolastico – è una novità rispetto agli anni passati, che, al di là del dato di salute che è fisiologico, forse nasconde una stanchezza professionale».

Per quanto riguarda i docenti inidonei all’insegnamento, la nota 7749 del Miur dell’1 agosto 2014, chiarisce che il personale docente, nell’anno scolastico nel corso del quale viene dichiarato permanentemente inidoneo alla propria funzione per motivi di salute, ma idoneo ad altri compiti, può, in attesa di transitare nei profili professionali di assistente amministrativo e tecnico del ruolo Ata, continuare ad essere utilizzato nell’istituzione scolastica per lo svolgimento di attività connesse all’attuazione del piano dell’offerta formativa.







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