Il flop del registro tumori:
fondi fermi e tagli al personale

Il flop del registro tumori: fondi fermi e tagli al personale
di Giovanna Di Giorgio
Martedì 21 Ottobre 2014, 23:42 - Ultimo agg. 22 Ottobre, 08:13
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C’è chi lo dà per inefficiente, chi per scomparso e chi addirittura per inesistente. Invece c’è, sopravvive e lotta per non soccombere. Anzi: il Registro tumori della provincia di Salerno è stato, fino a un anno e mezzo fa, tra le eccellenze nel campo. Era riuscito a conquistarsi addirittura uno spazio nel «Cancer incidence in five continents», volumi numero nove e dieci. Poi, però, ha smesso di funzionare. Lasciato così, in standby, in attesa di passare da un padrone all’altro: dalla Provincia all’Asl. Che sulla carta lo ha adottato, ma nei fatti lo ha abbandonato a se stesso.

La paradossale storia del registro è circoscritta a via Loria 24. È lì, a Pastena, che è stato collocato all’atto della sua istituzione, nel 1996, dall’allora giunta provinciale retta da Alfonso Andria. Lì, per anni, ha funzionato sempre meglio, tanto da essere accreditato prima all’Airtum nel 2004 e, l’anno seguente, all’International agency for research on cancer, l’Iarc. Lì, negli uffici della Provincia di via Loria, lavoravano al registro otto persone: tre dipendenti a tempo pieno e indeterminato della Provincia e cinque esterni esperti nel settore. Oggi, nella nota via della zona orientale, gli uffici sono quasi vuoti. Luci soffuse, computer spenti, telefoni che non squillano più. Il silenzio è di quelli inimmaginabili per un ufficio pubblico.

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