Renzi su modifica Severino: «Lasciamo stare, ci sono altri problemi»

Renzi su modifica Severino: «Lasciamo stare, ci sono altri problemi»
di Adolfo Pappalardo
Martedì 10 Marzo 2015, 12:21 - Ultimo agg. 14:13
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Che ci sia un malcelato imbarazzo sul caso De Luca-Severino è noto. A cominciare da Matteo Renzi che dell’argomento, una modifica ad personam prima del voto di maggio, non ne vuole sentir parlare. Prendi ieri mattina quando durante una riunione con i parlamentari al Nazareno se ne esce con una delle sue stilettate. Con il suo stile velenosetto: buttare lì la cosa in maniera sprezzante (con il mezzo sorriso) e lasciarla cadere subito dopo. Si deve discutere di Fisco e Pubblica amministrazione «ma fatemi dire una cosa da segretario di partito - è l’incipit del premier -: prima delle regionali bisogna discutere di terzo settore e politiche sociali. Invece sorvoliamo sulla Severino, lasciamo stare che abbiamo altri problemi...». E scatta una risata dalla platea. Episodio singolo che però devi legare a un contesto in cui il nodo, la possibile «non insediabilità», uno stop di 18 mesi, di De Luca in Regione, rappresenta una miccia accesa. Una bomba pronta ad esplodere che allarga, a cerchi concentrici, la sua onda d’urto. O forse scoppiata già ieri e pronta a deflagrare ancora. Una vicenda archiviata nella settimana post voto ed eccola riapparire dal suo fiume carsico per i modi sprezzanti con cui si ostina a liquidarla l’ex sindaco di Salerno. Lui se ne frega («Un minuto dopo il Tar sospende tutto», ha detto domenica su Rai Tre), gli altri si preoccupano. A Roma ma anche a Napoli dove qualcuno inizia a sollevare la questione che scava un solco (profondo) nel dna stesso del Pd. In quella legalità, il rispetto della legge (giusta o sbagliata che sia), di cui i democrat ne fanno, o cercano di farne, un punto d’onore.
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