Caos sale operatorie al Ruggi: in servizio solo 9 infermieri su 22

Caos sale operatorie al Ruggi: in servizio solo 9 infermieri su 22
di Clemente Ultimo
Mercoledì 1 Ottobre 2014, 10:50
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SALERNO - Liste di attesa che si allungano sempre di pi e degenze destinate a protrarsi oltre il necessario. Queste le principali conseguenze delle difficolt funzionali in cui versano le due sale operatorie dell’ospedale Ruggi.

Difficoltà collegate, come molte altre di quelle che caratterizzano la vita del Ruggi D’Aragona, alla carenza di personale. A richiamare l’attenzione su numeri ridotti ormai al minimo (nove gli infermieri in servizio presso le due sale operatorie a dispetto dei ventidue previsti) sono le organizzazioni sindacali, impegnate da tempo su questo fronte.



Del resto è ben evidente come un organico così risicato possa mettere a rischio l’operatività stessa delle sale operatorie e, di conseguenza, dell’intero reparto. Indispensabile il ricorso massiccio allo straordinario, con gli oneri finanziari che questo comporta, per garantire un livello accettabile di funzionamento, anche se resta impossibile assicurare orari di funzionamento proporzionati ai compiti ed al bacino d’utenza di una struttura come l’azienda ospedaliera universitaria di Salerno, ormai una delle più importanti del Mezzogiorno.



«Con la vicenda delle sale operatorie di ortopedia – dice Margaret Cittadino, esponente della Cgil e componente della Rsu aziendale- siamo davvero all’assurdo. Il Ruggi è un Dea di terzo livello oltre che trauma center, ovvero un’azienda che dovrebbe erogare prestazioni di alto livello: ebbene per le carenze legate alle sale operatorie di ortopedia si rischia di non garantire i servizi minimi, ovvero il trattamento chirurgico di determinati tipi di fratture con la tempistica prevista dalle linee guida nazionali».



Quanto alla carenza di personale immediata la richiesta d’intervento rivolta alla Regione. «Il presidente Caldoro – prosegue Cittadino - continua a parlare di mille assunzioni, noi semplicemente chiediamo il rispetto dell’accordo raggiunto nel 2013, ovvero l’assunzione di quattordici infermieri in deroga». Ad oggi gli incontri con i vertici dell’azienda ospedaliera su questo tema non si sono ancora tradotti in interventi concreti, anche se sarebbero stati assunti in via informale impegniper fronteggiare al meglio questa delicata situazione.
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