Sarno. No alla trasfusione di sangue, testimone di Geova muore in ospedale

Sarno. No alla trasfusione di sangue, testimone di Geova muore in ospedale
di ​Rossella Liguori
Mercoledì 17 Dicembre 2014, 09:53 - Ultimo agg. 15:08
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SARNO. Testimone di Geova dice «no» alla trasfusione di sangue e muore il giorno dopo. Era arrivato al pronto soccorso con valori ematici molto bassi, una condizione di astenia, tachicardia ed evidente pallore. I medici avevano prospettato una trasfusione di sangue per ripristinare i valori, ma l’uomo non aveva dato il consenso.



Venerdì L.P., 72 anni, originario di Striano ma residente a Sarno, aveva accusato un forte malessere, con tachicardia e senso di spossatezza. I familiari allarmati, avevano richiesto l’intervento di un’ambulanza del 118. Immediato l’arrivo di medici ed infermieri che, constatate le condizioni dell’anziano e prestato le cure di primo intervento sul posto, avevano subito trasferito l’uomo all’ospedale Martiri del Villa Malta di Sarno.



Al pronto soccorso l’uomo era arrivato particolarmente affaticato. Dai primi esami clinici erano risultate subito delle preoccupanti insufficienze. Gli ulteriori esami del sangue avevano rilevato dei valori bassi, soprattutto l’emoglobina che segnava appena 5. In genere sotto la soglia dei 12 g/dl il caso è rischioso, tanto che i medici avevano subito richiesto ulteriori accertamenti con emocromo ed i parametri di funzionalità epatica e renale. Valori allarmanti per i quali l’unica terapia immediata era una trasfusione di sangue per ristabilire il numero di globuli rossi e ripristinarne le funzionalità. I medici, però, dopo aver spiegato che al paziente sarebbe stato iniettato del sangue per via endovenosa prima di procedere con alte terapie, si sono ritrovati davanti ad un netto rifiuto.



A giustificare il motivo del «no» una questione strettamente religiosa. L’uomo e la famiglia sono Testimoni di Geova e come impone il loro credo religioso, non possono accettare sangue di un’altra persona. Un divieto che se non rispettato potrebbe portare alla «dissociazione», ossia all’allontanamento dalla comunità di Jehovah.



I Testimoni sostengono che accettare sangue violi la legge di Dio. Non si sa ancora che tipo di protocollo sia stato adottato, e se siano stati fatti firmare documenti in cui il paziente, o qualche familiare, si assumesse la piena responsabilità della rinuncia alla trasfusione. Di fatto i sanitari, davanti al rifiuto, si sono ritrovati impossibilitati a procedere e quindi hanno dovuto optare per l’adozione di una terapia diversa. L’uomo però, non ce l’ha fatta. È morto per sopraggiunte complicanze. E si apre ancora una volta il dibattito sui dettami della religione e della vita quotidiana dei Testimoni di Geova. Spesso sotto i riflettori proprio su questioni di trasfusione di sangue, donazione di organi e vaccinazioni per bambini. In più di una occasione pazienti in condizioni molto gravi, vittime di patologie o incidenti, non hanno dato il consenso ai medici di trasfondere sangue.