La rabbia viaggia sui treni del mare: "Come carri bestiame, che vergogna"

La rabbia viaggia sui treni del mare: "Come carri bestiame, che vergogna"
di L'inviato Adolfo Pappalardo
Martedì 28 Luglio 2015, 22:00 - Ultimo agg. 29 Luglio, 12:43
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Treno regionale Napoli-Sapri. Alle 8.30 del mattino o nel primo pomeriggio. Verso Sud o verso Nord. Tanto il risultato non cambia: il regionale carico di turisti e pendolari verso il Cilento è sempre stracarico. Gente in piedi nei corridoi, costretti a viaggiare nei bagni o nello spazio nei due vagoni E senza aria condizionata. «Nun faccio ’e miracoli», risponde sbuffato e innervosito un capotreno quando un passeggero, con estremo garbo, gli chiede perché non funzioni quel po’ di refrigerio. Perché il Cilento tanto sbandierato (ieri, a proposito, la consegna delle bandiere blu a Camerora e Acciaroli) per raggiungerlo è ormai una via crucis. Colpa di una maledetta frana che interrompe la statale ad Agropoli e ti costringe a giri disperati con l’auto (in un senso o nell’altro, cose da farti andare in tilt il cervello, a seconda dei weekend).
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