Truffa nel nome di Benvenuti al Sud: «Siete famosi, vi pagheremo 53mila euro»

Truffa nel nome di Benvenuti al Sud: «Siete famosi, vi pagheremo 53mila euro»
di Antonio Vuolo
Lunedì 6 Aprile 2015, 10:16 - Ultimo agg. 10:25
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Castellabate. «Voi siete la squadra di Benvenuti al Sud e noi vogliamo espanderci nel Mezzogiorno con la nostra gamma di prodotti. Ecco perché vorremmo sponsorizzarli attraverso la vostra squadra di calcio».



Così una presunta società di prodotti ortofrutticoli, con sede a Pavia, ha tentato di raggirare la dirigenza della Vigor Castellabate, squadra militante nel girone H del campionato di Prima Categoria. Avrebbero versato in due anni 53mila euro nelle casse della società cilentana, che sarebbero aumentati in caso di vittoria del campionato. Fin qui nulla di strano. Poi, la richiesta che fa insospettire i cilentani. La Vigor avrebbe dovuto anticipare subito circa tremila euro per la realizzazione del nuovo materiale tecnico, con i loghi dello sponsor dell’azienda del Nord e l’acquisto di alcuni prodotti da promuovere. «Avevamo già firmato il contratto di sponsorizzazione per due anni - spiegano i dirigenti Francesco e Giuseppe Ambrosano – ma quando ci hanno chiesto soldi abbiamo capito che qualcosa non quadrava».



Singolari le modalità con le quali i rappresentanti di questa società, che si sono recati tre volte nel Cilento per incontrare i dirigenti della Vigor, hanno cercato di truffare il club. «Vogliamo legare il nostro marchio alla vostra squadra. Abbiamo letto tanti articoli su di voi, state vincendo il campionato e rappresentate un paese molto famoso come Castellabate» hanno detto più volte, sia al telefono che a voce, ai dirigenti cilentani. Motivazioni che all’inizio avevano convinto la Vigor Castellabate ad accettare. Chi non avrebbe fatto lo stesso? Nessuno. «Ci siamo fidati di loro quando abbiamo visto che erano molto presi e convinti della sponsorizzazione – continuano i due dirigenti – Abbiamo intuito che l’intenzione era di truffarci solo alla richiesta di denaro».



Un contratto che, nelle intenzioni dell’azienda fittizia, sarebbe stato molto corposo. Per quest’anno la presunta società pavese avrebbe versato 18mila euro, mentre per la stagione 2015/16 avrebbe sganciato assegni per 35mila euro con una clausola ben precisa: sarebbero diventati 45mila in caso di vittoria del campionato. Tutt’altro che impossibile poiché la formazione castellana è prima in classifica nel proprio raggruppamento. Tutto sembrava, quindi, filare per il verso giusto. Contratti firmati e strette di mani. Poi, Ambrosano e soci scoprono il marchingegno ed i faccendieri, dal chiaro accento del centro-nord, spariscono.



«Abbiamo fatto le dovute verifiche e loro hanno capito che la situazione ci puzzava – aggiunge la dirigenza – così sono spariti dalla circolazione. Non si sono più visti, e i numeri di telefono improvvisamente sono risultati inesistenti». Pare, tuttavia, che non sia il primo tentativo di raggiro messo in atto da questa presunta società ortofrutticola che avrebbe, oltre ad una sede a Pavia, anche uffici a Salerno. Nei mesi scorsi, invece, un ristoratore del paese di Benvenuti al Sud è rimasto vittima della truffa del babà. Questa volta il «pacco» è rimasto indigesto ai truffatori che hanno pensato di sparire per non incorrere in guai più seri.