Baronissi. Si allacciano al contatore di Valiante, a processo i vicini di casa del sindaco

Baronissi. Si allacciano al contatore di Valiante, a processo i vicini di casa del sindaco
di Viviana De Vita
Giovedì 26 Marzo 2015, 23:10 - Ultimo agg. 27 Marzo, 11:34
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SALERNO - Volevano risparmiare sulla bolletta dell’Enel, così si sarebbero allacciati al contatore del loro illustre vicino. Il malcapitato è l’attuale sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante, presunta vittima del vecchio trucco del furto di energia elettrica e che, vistosi recapitare una bolletta di oltre 400 euro, ha denunciato i due condomini che, ora, sono finiti in un’aula di tribunale. Il processo, davanti ai giudici della prima sezione penale, vede imputati Giorgio Genovese e Immacolata Braccialarghe, residenti entrambi, come Valiante, in un condominio di piazza sedile di Porta Rotese, nel cuore del centro storico. Secondo la tesi della Procura, ma tutta ancora da verificare in sede processuale, i due imputati si sarebbero allacciati abusivamente al contatore del noto politico rimuovendo il sigillo apposto alla levetta dell’apparecchio misuratore: in tal modo si sarebbero appropriati di un imprecisato quantitativo di energia elettrica facendo “sobbalzare” Valiante dopo la lettura della bolletta. Il caso è nato dalla denuncia del politico che, dopo aver chiamato un suo tecnico di fiducia che avrebbe accertato l’allaccio abusivo da parte dei due condomini, si è recato in questura per denunciare l’accaduto. Diversa la tesi della difesa, affidata agli avvocati Massimiliano Marotta e Francesco Paolo Staffieri che sostengono la completa estraneità dei loro assistiti ai reati contestati dalla Procura. Quello del furto di energia elettrica è un fenomeno diffusissimo ed esistono migliaia di stratagemmi per metterlo a segno: si va dalla modifica del software del contatore elettronico, in grado di ridurre e persino annullare i costi, all’allaccio abusivo sotterraneo, collegato direttamente ai cavi Enel.



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