Sul porto turistico non c'è la folla di agosto. Qualche turista però ancora passeggia e, se gli fai il nome di Angelo Vassallo, risponde così: «La sua storia la conosce l'Italia intera. Non meritava quella fine.
Questo posto è un gioiello». Una storia fatta di semplicità, di passione, di politica attiva e di cose concrete. Che, oggi, si intreccia con il clima di sospetti, veleni, polemiche. Perché Pollica, a distanza di cinque anni, ancora non si sa chi e perché ha ucciso il suo sindaco-pescatore.
Nove colpi di pistola, sparati quella sera del 5 settembre 2010, che hanno strappato un uomo dall'affetto dei suoi cari e minato la serenità di un'intera comunità.
Vassallo, silenzi e veleni: «Chiedo rispetto per mio marito»
di Antonio Vuolo
Venerdì 4 Settembre 2015, 22:18
- Ultimo agg.
5 Settembre, 11:26
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