Foto ai vip, 'spiati' Emanuele Filiberto e Virzì.
Selvaggia in un sms: "Tutta colpa di Signorini"

Selvaggia Lucarelli
Selvaggia Lucarelli
Venerdì 29 Maggio 2015, 17:54 - Ultimo agg. 18:47
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«Il casino l'ha fatto tutto Signorini che ha avvertito la Canalis. Mi hanno tenuto un'ora, sono convinti che io nasconda una fonte». È quello che scriveva in un sms la blogger Selvaggia Lucarelli, imputata a Milano assieme a Gianluca Neri e Guia Soncini, il 12 ottobre del 2010 dopo che era stata ascoltata a verbale dagli investigatori sulla vicenda della presunta acquisizione illecita di 191 fotografie della festa di compleanno di Elisabetta Canalis che si era tenuta nella villa di George Clooney.



Dagli atti dell'inchiesta, coordinata dal pm di Milano Grazia Colacicco, emerge anche che i blogger e in particolare Neri, detto 'Macchianerà, avrebbero avuto a disposizione due account di posta elettronica, uno denominato 'GiorgioClonèe'e l'altro 'Copycat' ed entrambi con la stessa password, per gestire i dati sensibili carpiti e i contenuti delle e-mail di numerosi vip e per scambiarsi informazioni tra loro. Neri e Soncini, in particolare, scrivono gli investigatori della sezione reati informatici, avevano un «comune collettore della corrispondenza».



Le foto della festa della Canalis, stando agli atti, vennero rintracciate, invece, dagli investigatori su due pc di Neri. Il prossimo 19 giugno, intanto, inizierà il processo per i reati di accesso abusivo a sistema informatico, violazione di corrispondenza e trattamento illecito di dati (contestati, a vario titolo, ai tre imputati). In quella sede, hanno spiegato i legali di Canalis (parte offesa), gli avvocati Marco Tullio Giordano e Giuseppe Vaciago, «verranno accertate le responsabilità degli autori delle condotte denunciate» e si avrà anche una «percezione chiara» di quello che non si può fare sul web se non si vuole violare la privacy.







SPIATI ANCHE VIRZÌ E FILIBERTO Tra i soggetti 'spiati', attraverso l'utilizzo di dati sensibili, da Gianluca Neri, il noto blogger 'Macchianera' imputato a Milano assieme a Selvaggia Lucarelli e Guia Soncini, ci sarebbero anche il regista Paolo Virzì, Emanuele Filiberto di Savoia, l'ex calciatore Stefano Bettarini, il giornalista Paolo Guzzanti, la showgirl Melita Toniolo e la conduttrice Paola Perego. Emerge dagli atti delle indagini dai quali si evince che in alcune cartelle nella disponibilità di Neri erano contenuti anche dati di carte di credito.





SMS E MAIL «Habemus Scarlett». Così in un sms dell'ottobre 2010 Gianluca Neri, noto blogger col nome di 'Macchianera', si rivolgeva a Guia Soncini, anche lei imputata a Milano, assieme ad un'altra blogger, Selvaggia Lucarelli, con l'accusa di essere riuscita ad accedere «abusivamente» agli account di posta elettronica di alcuni personaggi del mondo dello spettacolo. L'ipotesi dell'inchiesta è che i tre blogger siano riusciti a entrare in possesso del contenuto di e-mail e dei dati sensibili di volti noti del piccolo e grande schermo come Mara Venier, Scarlett Johansson e Sandra Bullock, ma anche del regista Paolo Virzì e di Emanuele Filiberto di Savoia, e abbiano anche acquisito illegalmente 191 foto della festa di compleanno di Elisabetta Canalis del 2010 che si è tenuta nella villa di George Clooney. «Siamo su Paris Hilton», scrive sempre Neri nel dicembre 2010.



Nelle circa 600 pagine di atti depositati dal pm di Milano Grazia Colaccio sono contenuti una lunga serie di sms che i tre blogger si sarebbero scambiati (non ci sono, però, messaggi tra Lucarelli e Soncini). «Mara è noiosissima, mentre invece le foto di Clooney sono spettacolari», scrive Lucarelli in un sms a Neri. E la stessa blogger in un altro messaggio scrive: «Mi faccio paura da sola a volte». Secondo le indagini, dopo aver acquisito le foto della festa della Canalis usando codici e password dell'account della modella Federica Fontana, Lucarelli avrebbe cercato di vendere le immagini ad Alfonso Signorini di 'Chi', passando per il giornalista Gabriele Parpiglia e per un fotografo (entrambi non sono coinvolti nell'inchiesta, perchè non erano consapevoli dell'acquisizione illecita degli 'scatti').