Nella grande operazione da 850 milioni di euro per disinquinare il mare non si trascura infatti nessuna parte del territorio campano. È questo uno dei punti fondamentali della strategia delineata dalla giunta Caldoro. «Importante - precisa a tal proposito l’assessore ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza - è anche il grande progetto dei corpi idrici della provincia di Salerno: si tratta di otto ambiti per un totale di 90 milioni, che servirà a disinquinare ulteriormente un’area già oggi molto utilizzata turisticamente, un’area che da dalla Costiera amalfitana fino al Cilento, passando per tutto il litorale sabbioso a cavallo del Sele, a sud di Salerno».
E su quest’ultimo tratto è anche concentrato il grande progetto di ripascimento delle spiagge del golfo di Salerno. «Con un investimento di 70 milioni di euro - dice l’assessore Edoardo Cosenza - si vuole intervenire sul fenomeno dell’erosione costiera così da portare un maggiore sviluppo turistico ai centri della lunga costa sabbiosa che ha grandissime, ulteriori, potenzialità turistiche contenendo anche altre straordinarie risorse naturalistiche e archeologiche. Penso a Paestum con i templi, a Padula con la Certosa, a Pertosa con le grotte, alla Valle dell’Angelo».
Alla risorsa mare intesa come via di scambio commerciale e turistico sono infine dedicati i grandi progetti per lo sviluppo dei porti di Napoli (per un investimento di 154 milioni di euro) e Salerno (stanziati 73 milioni). «Devono contribuire - dichiara l’assessore Cosenza - a mantenere ed aumentarne le potenzialità, anche mettendosi a sistema. È una sfida difficile viste le regole molto (forse troppo) rigide sui dragaggi presenti in Italia. Ma è un sfida che possiamo e dobbiamo vincere. Nel finanziamento per i porti la Campania ha ottenuto uno straordinario successo: è stata limitatissima la necessità di ricorrere a risorse interne legate ai cosiddetti aiuti di stato, solo 1,5 milioni di euro per Salerno. Il finanziamento pressoché totale da parte di Bruxelles non ha pari in Europa. È uno straordinario successo della giunta Caldoro, dovuto alla ritrovata credibilità della Regione».
