RICERCA E INNOVAZIONE| Trombetti: «Ricerca, siamo leader nel Mezzogiorno»

RICERCA E INNOVAZIONE| Trombetti: «Ricerca, siamo leader nel Mezzogiorno»
Domenica 22 Marzo 2015, 15:20 - Ultimo agg. 23 Marzo, 12:53
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«Le nuove infrastrutture di rete rappresentano le autostrade sulle quali devono viaggiare i servizi per pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini». Ne è convinto Guido Trombetti , già rettore della Federico II e oggi vicepresidente della giunta regionale.







Quali servizi sono «agganciati» alle nuove reti?

«La Regione Campania sta dando un forte impulso allo sviluppo di tali infrastrutture con diversi interventi mirati che hanno l’obiettivo, da un lato, di abbattere il digital divide sul territorio e garantire a tutti l’accesso alla banda larga e, dall’altro, di realizzare sul territorio interventi volti al rifacimento della rete di accesso, vero limite allo sviluppo di servizi a banda ultra larga».



La Campania è stata la prima Regione ad avviare il bando del Piano strategico nazionale per la banda ultralarga, con un investimento di 176 milioni?

«Grazie al lavoro congiunto con il ministero dello Sviluppo economico, in aree nelle quali il mercato, da solo, non ha dimostrato alcun interesse a investire autonomamente. La diffusione delle connessioni veloci ad Internet rappresenta uno dei grandi fattori di sviluppo con effetti rivoluzionari analoghi a quelli prodotti oltre un secolo fa dalla diffusione dell’elettricità e dallo sviluppo delle reti di trasporto. Per non parlare di come è cambiata la vita della società a partire dalla metà del secolo scorso con la comparsa dei primi telefoni. Inoltre lo sviluppo delle reti di telecomunicazioni è oggi considerato come un intervento di politica trasversale, in grado non soltanto di creare positive ricadute nel settore specifico delle telecomunicazioni e dell’informatica, ma capace anche di promuovere il benessere socio-economico generale».



Come valuta le azioni portate avanti finora nell’ambito della ricerca e dell’innovazione?

«La nostra regione dispone di una grande ricchezza di competenze: 7 Università, oltre 12mila fra ricercatori, docenti e personale tecnico-amministrativo, 187mila studenti, 40 istituti di ricerca avanzata, 10 centri di competenza, 2 parchi scientifici e 7 distretti tecnologici. La performance campana, in termini di attrazione di fondi, vanta un primato di tutto rispetto tra le Regioni del Mezzogiorno. La Campania investe il doppio della Puglia, tre volte ciò che investono la Calabria, la Sicilia e le altre Regioni, in termini di finanziamento».







Molti giovani laureati campani sono richiesti in altre regioni o in altri Stati.

«La qualità dell’alta formazione campana è riconosciuta. La Regione ha investito tantissimo in capitale umano, stanziando un provvedimento unico in Italia, di 50 milioni di euro sul Fondo sociale europeo per il sistema delle Università e della ricerca in Campania. Di tali risorse 30 milioni sono stati destinati ai dottorati di ricerca, 8 milioni agli assegni di ricerca, 2 milioni al sostegno della partecipazione dei giovani ai master e 10 milioni alle Scuole di specializzazione di area medica».



Giovani preparati e capaci. Ma che spesso hanno difficoltà ad incrociare il mondo del lavoro.

«I giovani laureati spesso non sono pronti ad essere inseriti nei circuiti della ricerca applicata e del trasferimento tecnologico, in quanto privi di quelle esperienze operative, capacità progettuali, e competenze specialistiche, che sempre più sono richiesti nell’attuale mercato del lavoro. I giovani laureati, opportunamente formati, diventano le principali leve per aumentare la capacità di assorbimento di conoscenze e di tecnologie da parte del sistema delle piccole e medie imprese campane. È per rispondere a queste esigenze che abbiamo promosso lo sviluppo di reti di eccellenza tra sistema pubblico della ricerca e della formazione e sistema industriale: un programma che sostiene progetti di ricerca di eccellenza con azioni volte a promuovere la formazione di capitale umano e il trasferimento tecnologico. Con i dottorati in azienda, invece, diamo una prima risposta al problema dei giovani laureati costretti in area di parcheggio senza reali prospettive».



Dopo aver definito le priorità su cui concentrare le risorse avete deciso di puntare ad aumentare la capacità organizzativa delle filiere regionali.

«È così che nascono i distretti, i laboratori, le aggregazioni, i campus e le reti per la gestione dei progetti e per favorire i processi di internazionalizzazione. Ciascun distretto, attraverso una rete di relazioni forti, aggrega i principali generatori di conoscenza scientifica campani e di importanti realtà imprenditoriali operanti sul territorio. L’obiettivo è realizzare centri tecnologici di caratura nazionale».



ger.aus.