Sarno, scatta l’operazione sicurezza: «Mai più alluvioni»

Sarno, scatta l’operazione sicurezza: «Mai più alluvioni»
Domenica 29 Marzo 2015, 13:56 - Ultimo agg. 31 Marzo, 10:30
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Un grande progetto per mettere in sicurezza 750mila cittadini, 35 comuni di 3 province: Avellino, Salerno e Napoli. È il bacino fluviale del Sarno. Un territorio grande quanto una piccola regione italiana fortemente esposto al rischio alluvioni.







Castellammare, via Ripuaria è alla foce del fiume: la strada deve essere chiusa ogni volta in cui scatta l’allarme della protezione civile per l'arrivo di piogge e temporali. Scafati, le strade che confinano con il Rio Sguazzatoio vengono evacuate in caso di abbondanti precipitazioni. Nocera Inferiore, località San Mauro: le scene di locali commerciali allagati sono abituali. Una continua emergenza che dura da oltre vent’anni mettendo in ginocchio l’economia della zona e determinando anche conseguenze negative per la vita di tutti i giorni.



Un’esposizione alle esondazioni talmente elevata da divenire una priorità nazionale: Erasmo D’Angelis, coordinatore della struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico, ha detto a chiare lettere che, in Campania, il governo ritiene importante intervenire sul fiume Sarno. Un bacino idrografico che comprende un complesso reticolo composto in gran parte da canali borbonici che determinano alluvioni della piana circostante: poiché la pendenza è bassissima, durante le abbondanti precipitazioni l’acqua ha scarsa attitudine ad andare verso il mare. L’importanza del grande progetto è stata riconosciuta anche da Bruxelles. L’11 febbraio, dopo un accuratissimo vaglio, la direzione generale Ambiente lo ha approvato definitivamente. Il commissario Johannes Hahn lo ha definito «un esempio concreto di come i fondi europei possono contribuire a migliorare le condizioni di vita dei cittadini».



A battersi per la messa in sicurezza di quest’area è l’assessore regionale alla Protezione civile Edoardo Cosenza che, su delega del presidente Stefano Caldoro, punta ad attuare un grande progetto da 200 milioni di euro. Risorse che la Regione ha ottenuto dall’Unione europea, alle quali ha poi aggiunto ulteriori 17 milioni di fondi propri per opere complementari. L’Arcadis, Agenzia regionale di difesa del suolo, che è soggetto beneficiario dell’intervento, sta ora predisponendo le procedure necessarie per l’approvazione definitiva del progetto e dei successivi bandi di gara. Già in corso l’appalto del progetto immateriale per la realizzazione di 14 stazioni di monitoraggio delle portate e della qualità delle acque, con dati che verranno resi pubblici ogni due settimane. La Commissione di aggiudicazione è al lavoro. C’è già il via libera definitivo al I lotto per interventi pari a 60 milioni di euro. A seguire il II lotto di lavori, che metterà in sicurezza il fiume nel tratto da Scafati fino a Sarno.



I primi lavori partiranno entro l’estate: serviranno anche a creare nuova occupazione. «In totale – dice l’assessore Cosenza - investiamo risorse per oltre 400 milioni. Accanto ai 200 milioni del grande progetto destinati alla messa in sicurezza idraulica e, dunque, a tutelare il territorio e i cittadini dalle disastrose esondazioni che sistematicamente si verificano in zona, vi sono ancora circa 190 milioni di euro per il disinquinamento del fiume, di cui 150 milioni non utilizzati dal Commissariato dell’ex generale Jucci e quindi recuperate, e circa 40 milioni sbloccati dalla giunta Caldoro grazie alla delibera per l’accelerazione della spesa per la realizzazione degli ultimi lavori relativi al completamento della rete fognaria e dei collettori di Scafati e altri comuni».