Sorrentino: «Parlo di desiderio, Napoli mi capisce. Nel futuro un nuovo film in città»

Sorrentino: «Parlo di desiderio, Napoli mi capisce. Nel futuro un nuovo film in città»
di Diego Del Pozzo
Venerdì 29 Maggio 2015, 10:38 - Ultimo agg. 13:41
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Bagno di folla e tanti applausi per Paolo Sorrentino, ieri sera a Napoli in occasione del minitour promozionale del suo nuovo film, «Youth – La giovinezza», tra i cinema Filangieri, Metropolitan e Modernissimo. Il regista vincitore dell'Oscar per «La grande bellezza», in attesa della laurea honoris causa che gli sarà consegnata venerdì alla Federico II, è stato accolto dalla sua città col consueto calore e con ripetuti «tutto esaurito», soprattutto nel multicinema di via Cisterna dell'Olio, dove addirittura il repentino «sold out» della sala grande ha convinto i gestori a inserire il film anche nella programmazione serale delle sale 2 e 3, a loro volta subito completamente gremite.



Così Sorrentino, accompagnato dal produttore Nicola Giuliano, è stato piacevolmente costretto a introdurre la proiezione del suo film per ben cinque volte consecutive in poco più di due ore, tra Filangieri e Metropolitan (dove è stato accolto da Nicola Grispello e introdotto da Gianni Valentino) e nelle tre sale del Modernissimo (col patròn Luciano Stella a fare gli onori di casa e Titta Fiore de «Il Mattino» a moderare gli incontri), fermandosi poi ogni volta all'esterno delle strutture a chiacchierare con i tanti appassionati, soprattutto giovani, che pur avendo già visto il film nei giorni scorsi sono voluti accorrere comunque, semplicemente per salutare il loro beniamino e fargli gli auguri di compleanno con un paio di giorni d'anticipo (domenica, infatti, Sorrentino compirà 45 anni).



«Questo minitour è pensato appositamente per Napoli», sottolinea il regista, «e non avrà altre tappe in altre città. Anche perché il mio è un film sul desiderio e credo che proprio i napoletani abbiano una naturale propensione al desiderio. Nel mio futuro, anche se non so ancora quando, vedo un altro film ambientato a Napoli, mentre a chi mi chiede se prima o poi farò un film su Napoli mi viene naturale rispondere che la trovo una cosa decisamente presuntuosa».



L'accoglienza calorosa avuta ieri sera ha molto colpito l'autore napoletano. «Tanto affetto da parte del pubblico», aggiunge, «fa davvero bene e rappresenta una conferma dell'ottima accoglienza che il film ha avuto nei cinema italiani durante la prima settimana di programmazione». E, in effetti, nei suoi primi otto giorni in sala, «Youth – La giovinezza» ha già superato i 3 milioni di euro d'incasso e, da ieri, ha convinto il distributore Medusa ad aumentare le copie in circolazione fino a 550. In prospettiva, dunque, il film di Paolo Sorrentino potrebbe fare persino meglio, al botteghino, rispetto al precedente, poi arrivato fino all'Oscar, il quale due anni fa riuscì a totalizzare la ragguardevole cifra (per un film d'autore) di 7.269.000 euro.



«Per me, la risposta degli spettatori», spiega il regista, «è il premio più bello e concreto, anche perché sappiamo bene che all'interno dei festival la corsa ai vari riconoscimenti può essere anche un po' un terno al lotto. In ogni caso, rispetto ai verdetti di Cannes non ho alcun rimpianto».



Se il produttore Giuliano aggiorna il numero dei Paesi che finora hanno acquistato «Youth» («Col Giappone siamo già a più di 80»), Sorrentino si sofferma sulle politiche governative a sostegno del cinema italiano. «Più che finanziamenti a pioggia», precisa, «servirebbero strategie innovative, anche perché per quello che ho potuto vedere in giro, anche a Cannes, mi sembra che, rispetto ad altre cinematografie europee, attualmente quella italiana abbia mostrato di essere piuttosto in forma dal punto di vista artistico».



Sul suo film, il regista dice di aver voluto raccontare «due personaggi a confronto col futuro e col desiderio, scappando dalla nostalgia». Il riferimento è ai protagonisti Fred e Mick, ottantenni amici di lunga data, in vacanza assieme in un resort di lusso ai piedi delle Alpi: l'uno è un compositore e direttore d'orchestra ormai in pensione e senza alcuna voglia di tornare sul palco, l'altro un regista cinematografico ancora in attività, alle prese con la scrittura di quello che dovrebbe essere il suo testamento filmico. Accanto ai mattatori Michael Caine e Harvey Keitel, nel film c'è un cast internazionale molto ricco, composto tra gli altri da Jane Fonda, Rachel Weisz («due attrici di grande talento e ironia»), Paul Dano, Madalina Ghenea, Roly Serrano, Paloma Faith.

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