Napoli, addio all'archivio della musica napoletana. Si può ascoltare solo a Milano

Napoli, addio all'archivio della musica napoletana. Si può ascoltare solo a Milano
di Paolo Barbuto
Sabato 10 Ottobre 2015, 16:29 - Ultimo agg. 18:18
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L’archivio della canzone napoletana? Basta imboccare corso Garibaldi e svoltare alla terza a destra su via della Moscova, lì c’è la mediateca Santa Teresa dov’è possibile tuffarsi nella storia della musica partenopea. Non provate a scervellarvi tentando di ricordare dove si trova, a Napoli, questo incrocio; il fatto è che manca un piccolo dettaglio: per seguire queste indicazioni stradali bisogna andare a Milano, unica città d’Italia in cui, oggi, è possibile riascoltare i brani più importanti e rari della cultura musicale napoletana.



A Napoli l’archivio non c’è più, è stato sfrattato, esiliato dall’eterna «distrazione» nei confronti della cultura, chiuso per mancanza d’interesse istituzionale, abbandonato per colpa della burocrazia che è lenta e devastante.



Il progetto dell’Archivio sonoro della canzone napoletana nasce quindici anni fa. RadioRai mette in campo le forze migliori per recuperare ogni nota delle canzoni partenopee trasmesse nel corso dei decenni da tutti i canali della radio e della tv nazionale. Il lavoro iniziale è gigantesco, si recuperano dischi antichi e registrazioni, viene tutto digitalizzato e archiviato con certosina pazienza. Nel 2004 apre la sala d’ascolto nel Centro Rai di Napoli: a quell’epoca ci sono 18mila incisioni storiche da poter ascoltare. Oggi i file sono più di settantamila, perché nel corso degli anni sono state recuperate altre registrazioni e sono stati acquisiti i diritti per altre esecuzioni storiche, però a Napoli non c’è più un posto dove andare ad ascoltare quelle meraviglie. A Milano, invece, sì: è bastato creare un link alla piattaforma che custodisce il prezioso materiale per consentirne il «trasferimento». Tutti i file digitali che sono stati creati a Napoli, adesso sono a disposizione degli utenti della Mediateca di Santa Teresa, zona Brera polo culturale e museale che è punto di riferimento per l’intero Paese, dunque anche per Napoli.



All’ombra del Vesuvio invece, la saletta all’ingresso del Centro di Produzione di viale Marconi, che per quasi dieci anni ha ospitato semplici appassionati e artisti in cerca di esecuzioni storiche, è stata chiusa mesi fa per fare spazio ad altri uffici. Dalla sede napoletana della tv di Stato spiegano che prima di smantellare quella sala c’era stato un accordo con il Comune che si sarebbe fatto carico dell’archivio. Raccontano di pastoie burocratiche all’interno delle quali si sarebbe impantanato il progetto di trasferimento dell’archivio. Il vicedirettore del centro di produzione, Antonio Parlati, però è ottimista: «Sono certo che tornerà presto a disposizione dei napoletani, nella città di Napoli, è solo questione di tempo che sarà breve».



Il Comune, da parte sua, cancella ogni dubbio: nessun problema burocratico con Palazzo San Giacomo che è pronto ad avviare il progetto anche subito, nella Casina Pompeiana che è già attrezzata: «Manca solo la firma dell’accordo da parte della Rai», spiega l’assessore alla cultura Nino Daniele che respinge ogni possibile tentativo di strumentalizzazione della vicenda rimandando al mittente ogni accusa di ritardo nella vicenda.

Nel frattempo la Rai ha praticamente, anche se non ufficialmente, dismesso il progetto. Il link ufficiale canzonenapoletana.rai.it si perde in una pagina web d’errore: non c’è più nulla da consultare lì.

L’accordo tra Rai e Comune infatti prevede che, assieme alle migliaia di file digitalizzati, passi in carico a Palazzo San Giacomo anche la gestione tecnica di quell’immenso archivio. Dal momento del trasferimento ufficiale dovranno essere i tecnici comunali ad assicurare il corretto funzionamento della struttura multimediale e quegli stessi tecnici saranno impegnati anche ad implementare l’archivio con le nuove registrazioni che verranno man mano ritenute degne di essere inserite nella storia della musica napoletana.

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