Neil Young, la corsa all'oro degli archivi ci riporta all'anno magico 1970

Neil Young, 68 anni
Neil Young, 68 anni
di Federico Vacalebre
Lunedì 9 Dicembre 2013, 16:30 - Ultimo agg. 16:33
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Formidabile, persino in una carriera ricca di date epocali, quell’anno, il 1970: per Neil Young, reduce da Woodstock, signific un lp storico come After the gold rush, tra i suoi capolavori, e poi tour con i Crazy Horse e con Crosby Stills & Nash, prima dello scioglimento. Cos formidabile da meritare l’ennesima chicca della sua collezione archivistica, Live at Cellar Door: siamo in un piccolo club di Washington, tra il 30 novembre e il 2 dicembre, il terzo album solista del canadese uscito a fine agosto, la sua fama in netta ascesa, per preparare due concerti alla Carnegie Hall di New York niente di meglio di qualche serata solitaria, acustica o quasi, davanti a un piccolo pubblico di appassionati.

L’atmosfera è intima, i pezzi di «After the gold rush», naturalmente, sono in bella mostra, ma ci sono anche brani dei Buffalo Springfield e chicche come una «Cinnamon girl» suonata al piano invece che alla chitarra, o accenni di futuro come «Old man», destinata a far parte di «Harvest» due anni dopo.





Alla sicurezza del songwriter fa da contraltare l’incertezza del cantante, con la voce sempre sul filo. Il venticinquenne Neil usa il piano come non ha più fatto (emozionante «Expecting to fly»), motivo di interesse per i suoi fans, nonostante la scaletta molto simile ad altre pubblicazioni della serie Archives Peromances Series, si pensi a quella della Massey Hall del ’71. La duttilità di un canzoniere prezioso appare ancor più evidente quando «Cinnamon girl» si mostra quasi barocca sulle corde dei tasti bianconeri, perdendo il suo riff: «È la prima volta che la suono al piano», confessa Young nella registrazione, e chissà che non sia stata anche l’ultima.
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