"Napule è" Daniele & friends:
i duetti, le sorprese, le collaborazioni

Pino Daniele con James Senese
Pino Daniele con James Senese
di Federico Vacalebre
Sabato 28 Dicembre 2013, 16:22 - Ultimo agg. 22:42
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Non c’ niente di eccezionale, forse, in un gruppo di musicanti e lazzari felici che si ritrova sopra lo stesso palco, eppure stasera, e domani, e dopodomani, e poi ancora il 4 e il 5 gennaio, al Palapartenope, ci sar pi d’uno spettatore commosso di fronte al mucchio selvaggio di Napul’ - Tutta n’ata storia, nuovo rito di fine anno, concertone di Pino Daniele & Friends, mucchio selvaggio del neapolitan power di ieri e di oggi: in scena con il Nero a met e con il suo ritrovato supergruppo (James Senese, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito e Tullio De Piscopo) la Nccp, Teresa De Sio, Lina Sastri, Clementino, Eugenio Bennato, gli Almamegretta con Raiz, Enzo Gragnaniello, Jenny Sorrenti, gli Osanna. Ed, ancora, Toni Cercola, Antonio Onorato, Ernesto Vitolo, Agostino Marangolo, Gigi De Rienzo, Nello Daniele, Rosario Jermano, Elisabetta Serio, gli ’A67. Un pazzariello aprirà la serata attraversando il rinnovato Palapartenope, poi, come vuole la storia (quella piccola, delle canzoni, quella grande, delle emozioni che accompagnano le canzoni), sarà la Nuova Compagnia di Canto Popolare a rompere il ghiaccio. La scaletta è top secret e le prove continueranno tutt’oggi, ma, a segnare ulteriormente il filo rosso che unisce radici ed ali, tradizioni e futuro, sarà «Tammurriata nera» ad aprire la serata, riportandoci nel crogiuolo di metà anni Settanta, quando Napoli riconquistò la centralità che le spetta da sempre nella scena musica italiana, e non solo, tra revival folk e nuova canzone. «Terra mia», che l’ensemble di Fausta Vetere dividerà con l’autore, sarà il primo di una lunga serie di colpi di teatro, di brividi caldi, di incroci, di jam session, di suoni nati e cresciuti lontani da qualsiasi calcolo di convenienza.

Lina Sastri, che pure passò per le fila della Nccp, ad esempio duetterà con l’Uomo in blues quella «Assaje» che lui le prestò per lanciarla nella colonna sonora di «Mi manda Picone», e poi, «’O ssaje comme fa’ ’o core», omaggio un po’ cantato e un po’ recitato a Troisi.

Teresa De Sio («anche io ho esordito nel mio primo lp con un suo pezzo, ”Nanninella”, ma non mi sono mai esibita con lui») avrà il supergruppo a disposizione per rileggere alla sua maniera «Quanno chiove» e poi troverà Pino al suo fianco al microfono per «Voglia ’e turnà». Eugenio Bennato, che con la De Sio visse gli inizi di Musica Nova, userà la chitarra battente per fare sua «Lazzari felici» e poi ospiterà la sei corde del padrone di casa in «Ritmo di contrabbando». Il supergruppo, pronto a comporsi e scomporsi, vedrà De Piscopo (per lui anche una versione rap’n’rock di «Stop bajon» con gli ’A67) usare un rullante come una gran cassa, Senese soffiare nel suo sax le suggestioni antiche di «’Io so’ cuntento ’e sta»). Gli Almamegretta ritroveranno Gragnaniello per il reggae di «’Na bella vita» prima di scatenarsi sulla tammurriata reloaded di «Sanacore». E poi ci sarà il rap di Clementino, i tamburi di Esposito, la voce ancora cristallina della Sorrenti, il prog rock degli Osanna, l’abbraccio in famiglia tra i fratelli Daniele sulle note di «Ie sto vicino a te» e.... tant’altro ancora.

«Non è un congresso di reduci, ma una festa della musica, della nuova canzone napoletana», spiega il Pino di una Napoli che, nonostante tutto, resiste, e che inviterà tutti sul palco per il finale corale di «Napule è» e «Tutta n’ata storia».
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