«Francesco Caccavale aveva una faccia mite ma con un sottofondo di arguzia, da vero napoletano». È quanto scrive Gino Paoli per ricordare l'impresario teatrale e storico patron del teatro Augusteo di Napoli scomparso oggi a Ischia. «Anni di amicizia scanditi da serate a rincorrere nei ricordi le vecchie canzoni napoletane. Ne sapeva tantissime e una sera dopo una cena in casa di amici ci fu una gara tra lui e Murolo a chi ne sapeva di più. Vinse lui», aggiunge Paoli sostenendo che «con lui se ne va una parte della mia vecchia Napoli. Aveva una bella voce bassa e molto calda e io gli avevo promesso che, quando avessi cantato nel suo teatro, lo avrei voluto sul palco a cantare una canzone napoletana con me?Lui rideva e mi diceva di si. Non potremo più cantare insieme. Mi mancherà, come se mi mancasse un po' dell'anima di Napoli».
«La SSC Napoli esprime profondo cordoglio
per la scomparsa di Francesco Caccavale, impresario illuminato e protagonista del teatro italiano». Questo il messaggio di cordoglio espresso dal club azzurro sul proprio profilo Twitter per la scomparsa di Francesco Caccavale.
«Se ne va un amico,un innamorato di Napoli, un innamorato della vita.
la morte improvvisa di Francesco Caccavale lascia la città senza un punto di riferimento culturale. In questi anni l'Augusteo era forse l'unico punto di ritrovo della città' proprio grazie alla capacità unica di un grande manager e di un grande uomo quale era Francesco Caccavale». Lo ha dichiarato Fulvio Martusciello europarlamentare del Partito popolare europeo.
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, esprime «profondo cordoglio per la morte di Francesco Caccavale, uno degli esponenti più importanti della vita culturale ed artistica di Napoli». «Una vita - ricorda De Luca - interamente dedicata al teatro, agli artisti e al pubblico, con competenza, passione, signorilità, per le quali gli saremo grati in eterno». «Un abbraccio affettuoso a tutti i suoi cari ed alla sua immensa famiglia artistica che continueranno ad averlo come prezioso ispiratore» conclude De Luca.