Salernitana in campo, Menichini: «Vogliamo partire bene e arrivare bene»

Salernitana in campo, Menichini: «Vogliamo partire bene e arrivare bene»
Domenica 31 Agosto 2014, 00:13 - Ultimo agg. 10:28
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Ciak si gira. Le riprese del nuovo film della lega pro unica sono iniziate da tempo, cos come gi cominciato il campionato spezzatino a giorni e orari a dir poco discutibili. La Salernitana far il suo esordio oggi sul prato inglese dell’Arechi e sar subito un match che rievoca scontri epici. La truppa di Menichini affronta il Cosenza a pomeriggio inoltrato (fischio d’inizio ore 18) davanti a circa 8mila spettatori. Non ci saranno file chilometriche davanti ai botteghini, ma il principe degli stadi si candida pure quest’anno a battistrada per affluenza di pubblico. L’augurio che riesca a fare altrettanto anche la squadra. Di emozioni, colpi di scena e rinforzi in questa pazza estate non ne sono certo mancati. Oggi il tandem brasiliano Calil-Gabionetta non partirà titolare. Menichini giocherà con il tridente, ma il suo credo tattico è improntato principalmente alla ricerca dell’equilibrio. Calil è arrivato da pochi giorni, non è al top ed entrerà a partita in corso. Il trainer granata è un «toscanaccio» atipico, ma parla sempre chiaro. Senza mezzi termini. «Vogliamo partire bene, continuare bene e arrivare bene – ha detto ieri nella prima conferenza stampa pre partita – Cercheremo di fare sempre meglio. Ce la metteremo tutta per regalare le gioie che meritano i nostri tifosi». Anche sugli obiettivi, il tecnico è perentorio.

«Il mio sogno è quello di andare a dormire stasera con tre punti in tasca per cominciare il campionato nel migliore dei modi. Non ci possiamo nascondere: siamo la Salernitana. Questa squadra deve essere tra le protagoniste del campionato. Ne vince una sola, però, e ci vuole anche un pizzico di fortuna per arrivare davanti a tutti. Faremo il possibile». Per vincere, Menichini sfodera il tridente orfano di Calil (partirà dalla panchina), consegna fascia e chiavi del centrocampo a Manolo Pestrin (Giandonato è considerato «alternativa» al capitano) e si affida alla coppia Tuia-Trevisan davanti a Gori. «In questo momento il tridente è il modulo più idoneo. Sulle scelte dei singoli, invece, sono valutazioni che sto facendo – prova a dribblare – Deciderò soltanto alla fine. Calil non è ancora al meglio. Il suo ruolo? Sia punta centrale, sia altrove. Lui si gira bene, ma sa anche chiudere il gioco quando va sugli esterni. Come prima punta, poi, ci sono anche Mendicino e Ginestra». Inevitabile che il discorso cada sul mercato che si chiude domani. In entrata (virtualmente granata Negro e Favasuli trattative per Ghezzal, Ciano e Mazzeo) e in uscita. «Vediamo quello che accade – prova a tagliare corto Menichini – Ci può essere qualcuno che non è contento di rimanere qui ed andrà via così come mi aveva chiesto Scalise. Foggia? Ha un problemino fisico. Fino alla chiusura del mercato possono sempre verificarsi sorprese». Ed ancora: «La società sa quali sono le mie richieste. Questo è un gruppo da completare: da doppiare con l’arrivo di altri giocatori. Siamo vigili e pronti a fare tutto quello che serve. Mi chiedete dell’attaccante? Se capita l’occasione sono certo che non ce la lasceremo sfuggire». Menichini si congeda con le sue impressioni tra l’esordio sulla panchina granata e il nuovo manto erboso dell’Arechi. «Sono venuto a Salerno per vivere queste emozioni. Ci siamo preparati al meglio per fare una grande gara. Il campo? Un solo aggettivo: meraviglioso. Semplicemente meraviglioso. Ho fatto tanta serie A e questo uno dei migliori che abbia mai visto. Mettiamola così: i miei giocatori non hanno neppure la scusa che non gli rimbalza bene il pallone».

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