Cira, non solo aerospazio. Tecnologie e ricerca doc per difendere l’ambiente

Cira, non solo aerospazio. Tecnologie e ricerca doc per difendere l’ambiente
Lunedì 29 Settembre 2014, 16:59 - Ultimo agg. 30 Settembre, 16:22
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D’accordo, la ricerca aerospaziale. D’accordo il Pro.ra e le partnership con i più grandi enti internazionali. Ma nessuno qualche anno fa aveva forse immaginato che il Cira, il Centro di ricercheaerospaziali di Capua, fiore all’occhiello della sfida italiana ai colossi del settore, avrebbe messo la sua tecnologia a dir poco d’avanguardia anche al servizio di una causa come la salvaguardia ambientale del territorio, compromessa specie tra Caserta e Napoli da inquinamenti di ogni genere, quello da rifiuti tossico-nocivi in particolare.



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Una causa fondamentale almeno quanto quella di garantire maggiore sicurezza ai voli civili e nuovi traguardi alla ricerca aerospaziale: se questi erano e rimangono i fini istituzionali della società presieduta dal professor Luigi Carrino (al quale è difficile negare slancio, passione e operatività), non minore importanza ha finito e finirà per assumere anche l’impegno ambientale. Che si è tradotto in un progetto, con un acronimo già diventato popolare tra gli addetti ai lavori: si chiama Ides, Intelligent Data Extraction System, e consiste nella realizzazione di una innovativa infrastruttura Hardware e Software di possibile applicazione ai cosiddetti «domìni» della sicurezza.



Per essere più chiari, ai sistemi di prevenzione e investigazione che puntano a identificare le criticità ambientali. Il progetto, finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del Programma Operativo Regionale Fesr 2007-2013, nasce da una constatazione: che estrarre conoscenza da basi dati strutturate è oggi un processo consolidato e proficuo ma spesso la gran parte delle informazioni disponibili sono in forma non strutturata. Ovvero, file di testo e immagini non indicizzati o indicizzabili, di tipologia e formato diversi con contenuti anche polisemici. «Sebbene l’80% delle informazioni di molte organizzazioni è disponibile in forma non strutturata, storicamente l’analisi è sempre stata circoscritta alla parte strutturata dei dati disponibili. Perdere una così elevata percentuale di conoscenza utile, soprattutto in ambiti investigativi, rappresenta attualmente un prezzo molto alto da pagare per la mancanza di tools efficienti» spiega il presidente Carrino.



Di qui Ides, che il Cira non a caso definisce una soluzione innovativa «proprio per l’estrazione intelligente di informazioni da dati non strutturati». Le attività di ricerca e prototipazione sviluppate nel progetto permetteranno di integrare i contenuti delle diverse sorgenti informative sia di tipo testuale che di immagini (satellitari, aeree, multi-spettrali, ecc.), garantendone la consistenza e la coerenza semantica.



Lo scopo: ottenere informazioni strutturate su cui eseguire innovative tecniche di analisi e correlazione dei dati capaci di generare nuova conoscenza. Facile, a questo punto, capire perché l’ambito applicativo di Ides sia quello dello sviluppo di strumenti di supporto alle investigazioni per le criticità ambientali. Spiega Carrino: «Puntiamo a sviluppare un Sistema di Intelligence Geoambientale composto da più applicazioni prototipali che utilizzate sia singolarmente sia in sinergia possano fornire servizi innovativi per l’analisi e il monitoraggio del territorio».



Ma a chi potrà essere utile? Alla magistratura, ad esempio. Non è un caso che Ides sia stato presentato alla Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha accettato di essere uno degli utenti finali del progetto. La stessa Procura ha anche promosso la partecipazione del Cira alle attività del «Protocollo d’intesa per la salvaguardia ambientale della provincia di Caserta». L’iniziativa punta alla mappatura delle situazioni di criticità ambientale, anche con l’uso di tecnologie innovative, con particolare riguardo ai rischi per la salute pubblica. Al Cira, inoltre, è stato anche dato mandato di integrare dati provenienti da altri enti presenti al tavolo tecnico: è in corso una stretta collaborazione con l’Arpa Campania, la Provincia di Caserta, il Genio Civile e l’Autorità di Bacino, l’Istituto Tumori di Caserta.



Ides ha integrato i dati provenienti da questi enti con quelli curati da altre fonti, dall’Istat all’Agenzia europea per la Protezione Ambientale. E come se non bastasse il Cira fornisce anche aggiornate mappe tematiche della provincia di Caserta grazie all’analisi di immagini satellitari in alta definizione sia multispettrali che SAR. Si va insomma verso la raccolta e la gestione di una serie di dati provenienti da aoftware diversi che potranno essere di aiuto alla identificazione delle criticità ambientali. Il loro compendio sarà in un regolamento che è stato già redatto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e che dovrà essere approvato nei prossimi mesi dal tavolo tecnico del «Protocollo d’intesa».