Un taxi per il cielo, pronti al decollo. Ponticelli, K4A fa tutto in casa: ecco come nascono gli elicotteri rigororosamente made in Italy

Un taxi per il cielo, pronti al decollo. Ponticelli, K4A fa tutto in casa: ecco come nascono gli elicotteri rigororosamente made in Italy
Lunedì 29 Settembre 2014, 17:01 - Ultimo agg. 30 Settembre, 16:22
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Un taxi per il cielo, pronti al decollo. Ponticelli, K4A fa tutto in casa: ecco come nascono gli elicotteri rigororosamente made in Italy Parte da Napoli la rivoluzione della personaltransportation. È a Ponticelli, periferia est della città, che si progettano i nuovi taxi dei cieli. Innovativi elicotteri bimotore, rigorosamente made in Italy, con caratteristiche di sicurezza tali da consentirne il volo su aree fino a oggi proibite ai monomotore.

Un progetto ambizioso, portato avanti da K4A (Knowledge for Aviation), società nata nel 2005 proprio con l’obiettivo di realizzare un’innovativa famiglia di elicotteri leggeri, capaci di unire i vantaggi della tecnologia ai concetti di sicurezza ed economicità. Un’idea, figlia dell’intuizione dell’ingegnere meccanico Vladimiro Lidak, straordinario e visionario inventore con ampia esperienza internazionale del settore, che oggi prende forma grazie all’impegno e alle competenze ingegneristiche e manageriali maturate dai soci. Presidente della società è Dario Scalella. L’amministratore delegato è Valentino Alaia. «Abbiamo dedicato anni e anni di lavoro e investimenti alla realizzazione di questo nuovo elicottero, - spiega Scalella, presidente di K4A – per partecipare attivamente alla trasformazione del settore dei trasporti con un prodotto unico».

«Sicurezza, velocità, economicità e possibilità di personalizzare la propria esperienza di viaggio saranno i pilastri di un nuovo modo di muoversi, dell’evoluzione del mercato – aggiunge -. È in questa direzione che stiamo lavorando».

K4A - tre milioni di capitale sociale, 10 milioni di investimenti, 28 addetti – è diventata in breve tempo simbolo di un Paese che, nonostante il perdurare delle difficoltà legate alla crisi economica, scommette su ricerca, innovazione, capitale umano e made in Italy.

Tanto da essere recentemente indicata dal premier Matteo Renzi, in visita lo scorso agosto presso la sede dell’azienda, come uno dei simboli dell’Italia che riparte. Dopo nove anni di investimenti in know-how e ricerca arriva, nel 2014, la firma della joint-venture con la cinese Changxing Aviation Equipment Corporation, azienda meccanica che realizza manufatti per le più importanti imprese aerospaziali del Paese asiatico. Un tassello fondamentale per dare concretezza a un sogno ambizioso e avviare la produzione del biposto bimotore nel mercato emergente più interessante. Trentadue milioni di dollari, questo il valore dell’accordo che porta alla nascita della Jiangxi Deli Helicopter Industrial co. Ltd, con sede a Jing de Zhen (nella Provincia dello Jiangxi), importante polo elicotteristico cinese.

La produzione dell’elicottero e la sua commercializzazione in Cina e nella regione Asia Pacific (APAC) spettano in esclusiva alla nuova società che ha un capitale sociale di 29 milioni di dollari. K4A deterrà il 48% delle quote. A regime, tra tre anni, l’azienda costruirà 150 elicotteri l’anno. La joint-venture consente alla società di Ponticelli di sviluppare nel paese asiatico anche business paralleli, come: consulenze alla regolamentazione in Cina di velivoli leggeri e ultraleggeri, scuole di volo e costruzione di piccoli aeroporti per l’aeronautica generale.

Un’esperienza che l’azienda napoletana si prepara a replicare in altre macroregioni del mondo, a partire dai Paesi Arabi. «L’accordo – spiega Scalella – presenta caratteri fortemente innovativi. I partner stranieri finanziano la ricerca italiana, fatta qui, nella nostra sede. Investono sulla parte alta della catena produttiva, alimentandola. Come insegna l’esperienza californiana della Apple è proprio qui che si fa la differenza in termini di sviluppo del territorio». Gli investimenti in denaro, come previsto dall’accordo, sono esclusivamente in capo alla Changxing Aviation Equipment Corporation. K4A mette sul piatto il progetto innovativo, realizzato da 28 giovani meridionali, il 68% dei quali laureato in ingegneria e con età media inferiore ai 40 anni.

«Il capitale umano per K4A è un fattore strategico – sottolinea Scalella -. Investire su ricerca e innovazione è possibile solo valorizzando le risorse dei nostri territori, ponendo un freno alla fuga di cervelli e alla dispersione del patrimonio di competenze e talenti che l’Italia possiede». «È possibile farlo – aggiunge – puntando su progetti ambiziosi, innovativi. È impegnativo, ma non impossibile».

A rendere unico l’elicottero di K4A sono soprattutto due elementi: i motori e il rotore. «I velivoli leggeri – dice il presidente Scalella – sono spesso meno sicuri dei velivoli di classe superiore, a causa per esempio delle caratteristiche intrinseche dei monomotori. Il nostro elicottero ha due motori, non comporta quindi manovre di emergenza pericolose in caso di rottura di uno dei due motori. Inoltre, è dotato di un rotore brevettato da K4A molto innovativo e capace di garantire maggiore stabilità in volo e minore impatto ambientale, grazie alla riduzione di costi e rumorosità».

È proprio la presenza del doppio motore che consentirà a questi velivoli di beneficiare delle autorizzazioni necessarie per sorvolare aree densamente abitate. I motori del nuovo elicottero - così come il progetto, i brevetti, la ricerca - sono italiani, a benzina verde, fino a oggi utilizzati nel settore automotive. «Sono più economici rispetto a quelli utilizzati abitualmente, – sottolinea Scalella - consentono di contribuire alla tutela ambientale e offrono la garanzia di prodotti made in Italy con alle spalle 40 anni di esperienza». La tipologia di velivoli soggetta a questa importante rivoluzione è utilizzata soprattutto da piloti civili e militari come addestratore per ottenere il primo brevetto di volo. È impegnata, inoltre, anche nelle cosiddette attività di «lavoro aereo»: osservazione del territorio, di oleodotti o linee elettriche, osservazione dei boschi per prevenzione o segnalazione di incendi e attività interessate all’utilizzo di un mezzo sicuro ma economico nei costi operativi.