Tor, caccia all'Internet oscura: gli investigatori nell'abisso dei siti occulti. Ecco come

La schermata che sigilla un sito nascosto ed identificato
La schermata che sigilla un sito nascosto ed identificato
di Chiara Graziani
Lunedì 10 Novembre 2014, 22:06 - Ultimo agg. 11 Novembre, 21:51
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Tor l'inespugnabile: Tor, l'abisso nascosto sotto la superficie del world wide web che credete essere tutto il vostro mondo digitale ed invece è solo la pellicola che incarta il termitaio che vi brulica sotto i piedi. Tor,supermercato del crimine in vendita come un paio di scarpe: scegli il tuo sicario, prezzi e prestazioni sulla onion page del dark Internet. Droga a domicilio, pura e a buon prezzo, la concorrenza on-line fra i dealer è spietata e basata sulla qualità perchè il consumatore - protetto dall'anonimato - ti brucia in un attimo dandoti un voto basso. Nel mondo di Tor è il consumatore che tiene il gioco.



E' la fossa delle Marianne digitale che si chiama dark Internet, Internet delle tenebre. Un santuario protetto dal protocollo a foglia di cipolla (onion) per cui i dati non passano - per estrema sintesi - da un solo sentiero ma da mille nodi gestiti da volontari. Ad ogni passaggio, ad ogni foglia di cipolla, l'utente inziale è «anonimizzato». Rintracciarlo non si può. Perchè non si sa da dove arriva. Perchè la sua identità muta di salto in salto.



Tor (The Onion Router, il router cipolla) non è nè diavolo nè angelo. Partorito a scopi militari, può essere usato bene o male. E' il rifugio dei dissidenti politici, inseguiti dagli sbirri del totalitarismo digitale (il cui alito è un po' ovunque ormai). I confidenti da proteggere con l'anonimato si muovono con Tor, non certo sui sentieri trasparenti del web.



Le polizie di 16 paesi hanno violato il santuario oscuro. Ed hanno chiuso una serie di siti criminali. Silk road, emporio di stupefacenti, è il più celebre. Ma i siti oscuri catturati e chiusi sono almeno 27 per un totale di 410 onion pages. 17 persone sono state arrestate.



Sembrava impossibile. Come ce l'hanno fatta?. Intasandolo,stando a quel che si sono detti fra di loro un operatore scampato alle manette e gli sviluppatori del progetto Tor che cercavano di analizzare i fatti dell'operazione Onymous (dall'inglese "che ha un nome"). La net polizia, guidata dagli americani, si è installata in alcuni nodi fra i mille di Tor. Poi ha fatto scattare il bombardamento di mail che ha sovraccaricato un obiettivo, il sito Doxbin. Doxbin, sotto attacco, ha iniziato a deviare parte del traffico altrove, coinvolgendo un sito di pedopornografia. E così, via via. E' stato come riempire d'acqua dei cunicoli dopo averne ostruiti il più possibile. Il flusso dei dati si è trovato a dover passare dai nodi occupati dal pescatore che si è limitato a gettare la rete. Fosse così, gli sviluppatori del progetto Tor starebbero già studiando la prossima mossa.