Fumi? Nel Dna hai i cromosomi dell'uomo di Neanderthal

L'uomo di Neanderthal è ancora in tutti noi?
L'uomo di Neanderthal è ancora in tutti noi?
Mercoledì 29 Gennaio 2014, 18:54 - Ultimo agg. 19:02
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ROMA - L'uomo di Neandethal? E' ancora in noi. Nel nostro patrimonio genetico ci sono ancora tracce dell'uomo di Neanderthal. I suoi geni continuano a dettare le istruzioni per pelle e capelli, ma sono anche legati alla comparsa di malattie come il diabete di tipo 2, la cirrosi biliare e il lupus. Abbiamo perfino ereditato cromosomi che influenzano il comportamento dei fumatori che non riescono a smettere. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, si deve al gruppo di genetisti dell'universit di Harvard guidato da David Reich.

I ricercatori hanno analizzato il patrimonio genetico di oltre mille individui, 846 dei quali di origine non africana e 176 provenienti dall'Africa sub-sahariana. Questi dati genetici sono stati confrontati con quelli relativi ad un uomo di Neanderthal vissuto circa 50.000 anni fa, la cui mappa del Dna è stata completata nel 2013.



È emerso così che gli uomini contemporanei non discendenti dal ceppo africano hanno circa il 2% circa dei geni in comune con l'uomo di Neanderthal.



Questo pugno di Dna d'epoca influenza soprattutto la produzione della cheratina, ossia della proteina che conferisce robustezza a pelle, capelli e unghie.



L'ipotesi che proprio questi geni siano stati cruciali nel consentire all'uomo di adattarsi a un clima più mite rispetto a quello africano. Altri geni, invece, sono stati difficili da digerire e influenzano malattie legate alla funzione immunitaria e perfino alcuni comportamenti, come la capacità di smettere di fumare.