Avellino, licenziati senza preavviso
dipendenti Asl: «Erano assenteisti»

Avellino, licenziati senza preavviso dipendenti Asl: «Erano assenteisti»
Lunedì 20 Giugno 2016, 13:35 - Ultimo agg. 17:12
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AVELLINO - Licenziati in tronco: a sette dipendenti della Asl di Avellino sono stati notificati stamattina i provvedimenti firmati dal commissario straordinario, Mario Vittorio Ferrante, sulla base dell'inchiesta coordinata dalla Procura del capoluogo che il 16 marzo scorso portò alla individuazione di 21 dipendenti dell'azienda sanitaria i quali, dopo aver timbrato il badge per sé e per altri colleghi, si allontanavano dalla sede di lavoro.

Si tratta di infermieri e impiegati amministrativi in servizio presso la sede della Asl di via degli Imbimbo, che oltre agli uffici della direzione generale, ospita laboratori di analisi e centro prenotazioni. Nei confronti dei sette licenziati era già scattata la misura cautelare interdittiva della sospensione dal lavoro.

L'accusa, per tutti gli indagati, è quella di truffa ai danni dello Stato. Ulteriori provvedimenti sono stati annunciati dal commissario Ferrante entro il prossimo 10 luglio nei confronti degli altri dipendenti coinvolti nell'inchiesta: si tratta di quattro dirigenti amministrativi, nei cui confronti pende l'accusa di non aver vigilato, due medici specialisti, impiegati amministrativi, coadiutori, operatori tecnici, ausiliari che nell'arco dell'ultimo anno, da quando nel 2015 cominciarono le indagini della Squadra Mobile di Avellino, si assentavano normalmente dal lavoro anche per molte ore nell'arco della stessa giornata, dopo aver timbrato il budge o affidandolo a colleghi a cui successivamente avrebbero ricambiato il favore.

«Un comportamento consolidato - aveva commentato il procuratore capo di Avellino, Rosario Cantelmo - sprezzante delle regole e di ogni possibile controllo». Infatti, benchè fossero a conoscenza delle indagini in corso, i «furbetti del cartellino» si mostravano irridenti e sfrontati alla telecamera collocata all'interno della sede della Asl (altre due erano state posizionate all'esterno), che hanno ripreso chi salutava in segno di sfida e anche chi, sventolando il badge all'apparecchio di ripresa, mostrava il dito medio.

Vasto il campionario delle immagini raccolte: c'è chi tentava di individuare la presenza di altre telecamere all'ingresso della sede della Asl, chi con un cacciavite, armeggiava per mettere fuori uso l'apparecchio di ripresa video.
Nei confronti dei sette licenziati, al pari degli altri indagati, il commissario della Asl avellinese ha anche avviato presso la Corte dei Conti l'azione di recupero delle somme pagate ai dipendenti infedeli. Gli avvocati degli indagati annunciano un ricorso d'urgenza ex articolo 700 teso ad ottenere il ritiro dei provvedimenti. «I licenziamenti - spiega Ettore Dello Russo, che difende tre dei sette licenziati - presentano numerosi profili di illegittimità. Si basano su un'attività probatoria tutta ancora da verificare e riscontrare, al fine di stabilire con certezza eventuali profili e gradi di responsabilità delle persone indagate».
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