Il libro: Una vita più vite
Guido Sorvino il prefetto
in trincea nel dopo terremoto

Il libro: Una vita più vite Guido Sorvino il prefetto in trincea nel dopo terremoto
Giovedì 24 Novembre 2016, 19:32
1 Minuto di Lettura
Nelle prime ore della notte tra il 23 e il 24 novembre di 36 anni fa, Guido Sorvino si fece accompagnare da un’auto della Polizia in Prefettura. L’edificio in corso Vittorio Emanuele aveva subìto il crollo di una scalinata, a lungo i centralinisti in servizio quella domenica erano stati bloccati, numerosi e seri i danni ai solai: a un passo si alzavano ancora i polveroni di quanto era venuto giù nella parte antica di Avellino, oltre piazza Libertà già affollata dalla paura e dalla disperazione. Sorvino era il capo di gabinetto del prefetto Attilio Alfonso Lobefalo e soprattutto aveva la responsabilità dell’ufficio della Protezione civile, nonostante tutto e tutti decise di sfidare l’inagibilità del Palazzo di Governo per andare a recuperare il piano con indirizzi, codici e protocolli operativi. Tentativo del tutto velleitario, lo strumento in vigore era una semplice aspirina rispetto a una catastrofe di tanta entità - ricorda Stefano Sorvino, il figlio allora sedicenne - che se da un lato rende l’inadeguatezza strutturale e concettuale di un dispositivo dall’altro consegna l’immagine di un servitore dello Stato indissolubilmente legato al proprio dovere e alla propria funzione. La vicenda è raccontata nel volume  "Una vita più vite" di Stefano Sorvino, che racconta le vicende del padre Guido Sorvino a  lungo prefetto e poi avvocato amministrativista. Il volume è pubblicato da  Terebinto edizioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA