Iia, vertice al ministero dopo il sit-in: l'impegno del governo

Dall'esecutivo Meloni arrivano le rassicurazioni

La vertenza
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di Nicola Diluiso
Venerdì 7 Luglio 2023, 09:21
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Escluso il rischio di una procedura fallimentare, si punta ora a rilanciare l'azienda con un nuovo piano industriale in grado di garantire stabilità ed alta produttività ad Industria Italiana Autobus.

C'è la garanzia del Governo Meloni che si è assunto l'impegno di tutelare l'occupazione e le realtà di Valle Ufita e Bologna. È quanto emerso all'esito dell'incontro di ieri a Roma dove una delegazione di lavoratori e sindacati è stata ricevuta presso gli uffici del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sotto la cui sede, in via Molise, c'è stato un sit-in di protesta, in concomitanza con lo sciopero nazionale di otto ore che ha visto incrociare le braccia ai dipendenti dello stabilimento flumerese e dell'ex BredaMenarinibus di Bologna.

E dietro l'angolo c'è l'iniziativa annunciata dai sindacati di categoria di richiedere un incontro con il neo amministratore delegato dalla Iia Giancarlo Schisano.

Partiti di buon'ora dal piazzale antistante la fabbrica ufitana, gli operai hanno incassato un risultato che è letto di buon grado dalla stragrande degli attori coinvolti nella vicenda.

L'obiettivo di interloquire con i rappresentanti del governo è stato raggiunto. E i contenuti della discussione con Gianpietro Castano dirigente del Ministero - hanno lasciato aperta la porta alla speranza. In una nota congiunta, i sindacati dei metalmeccanici (Fim, Fiom, Uilm, Uglm e Fismic), ribadendo di aver avvalorato le loro richieste prioritarie - escludere l'ipotesi di un fallimento, confermare la presenza degli azionisti pubblici nella compagine societaria, elaborare un piano industriale dotandolo delle risorse finanziarie necessarie alla sua realizzazione.

«Il Mimit - hanno chiarito - ci ha rassicurato sul fatto che non è mai stata contemplata alcuna ipotesi di procedura concorsuale, ma ha aggiunto che l'impegno finanziario da parte degli azionisti (Invitalia, socio di maggioranza, e Leonardo, ndr) proseguirà nel momento in cui sarà supportato da un piano industriale credibile, che contempli anche incrementi di produttività».
Inoltre, entro fine anno ci si propone di individuare il soggetto privato - con specifica competenza settoriale - a cui affidare la gestione dell'impresa, ad oggi "bloccata" dal paradosso di non poter smaltire le commesse per mancanza di risorse finanziarie.

E per le parti sociali non può che essere un bel passo in avanti: «Accogliamo con soddisfazione l'impegno del Ministero a supportare un rilancio di Iia, ma ribadiamo la nostra convinzione sulla opportunità di mantenere la presenza di soggetti pubblici nell'azionariato».

A margine dell'incontro esprime soddisfazione anche Giuseppe Morsa, segretario provinciale Fiom Cgil: «Possiamo tracciare un bilancio positivo della giornata di sciopero e incontro al Ministero: lo stabilimento è al riparto e l'azienda può ripartire con uno slancio differente. Tuttavia, ora si tratta di compiere i passi successivi, attraverso un nuovo piano industriale che preveda la ripresa delle attività su Valle Ufita ed il rifinanziamento da parte degli azionisti».

Un percorso che, evidentemente, riguarderà anche lo stabilimento emiliano. E Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive Fiom Cgil presente ieri a Roma, ha ribadito: «In queste settimane sono girate troppe voci che hanno messo a repentaglio anche il rapporto con i fornitori e con le municipalizzate. Il Governo ha fatto la sua parte: una eventuale procedura fallimentare avrebbe impedito all'azienda di partecipare a nuove gare pubbliche presso la Consip, se non addirittura determinato la segnalazione all'Anac con il rischio di recidere i contratti già sottoscritti.

Il segretario generale della Fismic, Giuseppe Zaolino, aggiunge: «È stato un incontro interlocutorio che però ha chiarito un aspetto fondamentale: l'azienda non può e non deve andare in amministrazione controllata. Ora c'è una strategia ed il Governo sicuramente non ha intenzione di far fallire la Iia. Pubblico e privato insieme è uno scenario possibile. Noi siamo disponibili al confronto». Le discussioni procederanno quindi su questi binari per provare a rilanciare l'azienda strategica di Flumeri, con i dipendenti che attendono di conoscere il futuro della società per la quale lavorano.
 

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