Irpinia, fabbrica isolata per chiusura del cavalcavia sull'A16: il caso arriva in Parlamento

Irpinia, fabbrica isolata per chiusura del cavalcavia sull'A16: il caso arriva in Parlamento
di Nello Lauro
Sabato 8 Luglio 2017, 14:09
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Un caso spinoso che finisce anche in Parlamento. E' quello dell'azianda EuroNut Spa con sede a Sperone, nella Bassa Irpinia. I deputati del Partito Democratico Massimiliano Manfredi ed Assunta Tartaglione hanno presentato al Ministro delle Infrastrutture e trasporti ed al Ministro dello Sviluppo economico una interrogazione a risposta scritta sulla vicenda che dal 5 giugno coinvolge l’azienda dell’area industriale di Sperone rimasta isolata ed a rischio chiusura dopo il sequestro del cavalcavia numero 22 dell’autostrada A16 disposto dalla Procura della Repubblica di Avellino.

Il cavalcavia è l’unica strada di accesso allo stabilimento che ora può essere raggiunto solo a piedi con grave danno per lavoratori e fornitori della società specializzata nella lavorazione, trasformazione e produzione di semilavorati di nocciola per l'industria dolciaria nata 20 anni fa, che lo scorso biennio ha avuto 12 milioni di fatturato e che per il 55% produce per il mercato estero e grandi marchi. «Tale situazione- si legge nell’interrogazione-  sta determinando gravissimi danni all'azienda».

I deputati chiedono ai Ministri «se il governo sia a conoscenza dei fatti e quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, intenda intraprendere per far fronte tempestivamente alle criticità» che colpiscono «non solo l'azienda (la perdita di fatturato, rescissione dei contratti in corso per via dell'impossibilità di effettuare le consegne; rischio di revoca di affidamenti da parte delle banche e danni di immagine nei confronti della clientela), ma anche i dipendenti».

La vicenda tiene in allerta anche Confindustria che quotidianamente ne segue l’evoluzione: «Una situazione paradossale - afferma Marco De Matteis, presidente della Sezione Alimentare di Confindustria Avellino - gli imprenditori, i lavoratori e l’indotto stanno soffrendo per colpe non loro ed appare anche superfluo sottolineare come in un momento come l’attuale sia fondamentale dare segnali di sostegno, e non di ostacolo, alle poche realtà produttive esistenti nella nostra Provincia. Se non si risolveranno in fretta le questioni tecnico-burocratiche che impediscono di fatto l’accesso e quindi l’operatività della Euronut, a rischio non sarà solo la continuità aziendale, ma l’interesse di decine e decine di famiglie».

«Siamo preoccupati e rammaricati - dichiara l’amministratore delegato di EuroNut spa Domenico Manganelli - perché le richieste avanzate dalla nostra società alle istituzioni per conoscere lo stato degli accertamenti tecnici disposti non hanno avuto alcun seguito, nonostante sia stato prospettato il rischio del blocco della produzione. Non ci è stato consentito di conoscere, anche attraverso un contatto diretto con il consulente nominato, quando tali verifiche si concluderanno. Chiediamo di essere quantomeno informati sui tempi di definizione della situazione. Ci aspettiamo che le esigenze di sopravvivenza dell’impresa siano adeguatamente considerate».  
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