Renzi non ha convinto l'Irpinia:
battuto il Sì | Analisi del voto

Renzi non ha convinto l'Irpinia: battuto il Sì | Analisi del voto
di Gianni Colucci
Lunedì 5 Dicembre 2016, 07:31 - Ultimo agg. 11:37
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Netta la vittoria della coalizione del No. Distacco netto del No sul Sì. Bocciatura per il Pd e vittoria del variegato fronte del No che ha simbolicamente per portavoce Ciriaco De Mita (il no al 58 per cento a Nusco). Ma è un voto che richiama il disagio complessivo che si respira nel paese dato che mette insieme Cinque stelle e Sel, Forza Italia e salviniani. Così si ritrovano a festeggiare Gambacorta e Sibilia (Carlo e Cosimo), insieme ai demitiani, cancellando d'un colpo le differenze di partenza. Si trovano in difficoltà nonostante siano in maggioranza alla Regione gli uomini del governatore a cominciare da Rosetta D'Amelio e gli stessi renziani della prima ora come Paris e Famiglietti (a Frigento il no al 57 per cento). Èun voto di protesta anche in Irpinia che mette insieme sensibilità diverse e impone al Pd che governa la maggioranza di comuni della provincia e la Regione. Vince il No superando il 60 per cento ad Avellino, ad Ariano Irpino superando il 62 per cento.



Con picchi del 73 per cento a Cianche e Quindici , al 71 per cento a Baiano, al 68 per cento a Montaguto, così come a Pago del Vallo di Lauro e Petruro, Quadrelle e Rotondi. Ci sono anche centri dove ha prevalso il sì naturalmente come Zungoli e San Sossio Baronia e Montella. Al voto dopo la riforma elettorale. È la richiesta unanime al termine della consultazione referendaria. Èla voce di un po' tutti i rappresentanti politici della provincia alla lettura dei primi risultati a tarda sera e a scrutini appena avviati. Un test decisivo, sentitissimo anche in Irpinia dove ha votato il 62,83 per cento degli aventi diritto con punte del 71 per cento a (a Cesinali e Villamaina) alle 10 del mattino di ieri aveva votato il 14,4 degli aventi diritto: un po' sotto a Benevento, un po' sopra a Caserta. Ma alle 19 era chiaro che il trend nazionale non lasciava fuori neanche Avellino che registrava affluenza al 49,41, in Campania sotto solo al 50,9 di Benevento.

Ma a quell'ora in moltissimo comuni irpini si era sopra al 50 per cento degli aventi diritto che avevano già espresso il proprio voto. Ad aprile di quest'anno ad esempio al referendum per le trivelle voto il 29,8 della popolazione irpina avente diritto. Nel 2011 voto il 54 per cento per il referendum su servizi pubblici produzione di energia dal nucleare e altro. Infine alle Europee del 25 maggio 2014 andò al voto il 55 per cento e alle politiche del 2013 alle urne andò il 73 per cento degli irpini che avevano diritto al voto. Tre casi di matite cancellabili, una al Palazzotto, una a via Scandone e una in una sezione di rione Martiri ad Ariano Irpino. Sono stati gli unici momenti di tensione di una giornata di voto ce ha portato alle urne un numero consistente di irpini. Un'anziana, uno studente e una signora di mezza età, i protagonisti della protesta, innescata dal famoso post di Piero Pelù. Presentatisi al seggio con la gomma per cancellare, hanno fatto il test su un foglietto di carta con la matita fornita al seggio e hanno protestato. Il dirigente della Digos di Avellino Francesco Cutolo ha avviato una serie di accertamenti, ma ha poi assicurato che le operazioni sono andate avanti senza problemi, «Le matite cosiddette copiative sono indelebili così come aveva spiegato il produttore, Faber-Castell, e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale» ripete dalla prefettura il vice prefetto Ines Giannini, funzionario di turno. Anche il parlamentare dei Cinque stelle Carlo Sibilia, che ha assistito ad una delle proteste ad Avellino smorza i toni. «Non mi pare che si tratti di proteste degne di nota. Dappertutto ho visto che si è andati avanti con tranquillità».
 
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