E solo dopo la salma sarà restituita alla famiglia e si potranno celebrare i funerali. Antonio non viene mai lasciato solo a Salerno, c'è la sua mamma devastata dal più insopportabile ed innaturale dei dolori, che non riesce a staccarsi da lui, i parenti, gli amici provati, frastornati, increduli, erano andati al parco acquatico per divertirsi ed invece hanno fatto un incontro ravvicinato con la morte. Il cuore di tanti ragazzini è a lutto per la morte di Antonio, e lo testimoniano e lo esternano con i messaggi sui social e con un logo che è diventato l'immagine dei profili facebook e whatsapp: una stella bianca con all'interno un fiocco nero. Anche alcuni calciatori hanno lasciato un messaggio sulla sua bacheca, era un appassionato di calcio. Tifava Inter, l'Avellino e la squadra di Sant'Angelo, ma si interessava di tutte le squadre. Giocava anche lui, con i suoi amici. Soprattutto nei pomeriggi estivi ricorrendo la palla e tirando calci al pallone, come tutti i ragazzi del mondo, facendo tremare vetrate e scuotendo dalle pennichelle adulti e anziani.
Lui, il più esile, il più mingherlino, un campione di simpatia, un leader per i compagni. Un piacere vederlo, incontrarlo, con quel viso dolce e vispo, lo spirito adolescenziale che sprizzava da tutti i pori. Il sorriso e l'entusiasmo contagioso, nonostante la vita gli avesse fatto conoscere prematuramente il dolore e l'assenza con la morte del padre Luciano. Da quel momento è come se l'avessero adottato un po' tutti in paese.