Nel giorno di Venerdì Santo la Spina Santa custodita nella chiesta parrocchiale di Bagnoli Irpina si è arrossata. Il prodigioso fenomeno è stato osservato e documentato dal parroco di Bagnoli Irpino don Stefano Dell’Angelo che lo rivela solo adesso, al termine della preparazione di una relazione per informare il vescovo della diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi, don Pasquale Cascio. Il parroco ha provveduto ad immortalate l’evento su un cd che poi in numerose copie è stato distribuito alla comunità e al sito web bagnolese Palazzo Tenta. Don Stefano ha annotato tutte le fasi: «Alle ore 7,45 osserva ad occhio nudo e con lente d’ingrandimento la spina presentante il sangue raggrumato (così appare a vista, ma la spina è sigillata e non è possibile accertare la provenienza del materiale) di colore scuro e i due puntini di un rosso vivo al centro. Alle ore 7,50 i due puntini rossi iniziano ad espandersi. Alle ore 9 i due punti rossi si sono estesi fino a creare un’unica massa visibile ed anche la punta laterale ha assunto questa colorazione».
Nella chiesa madre di Bagnoli Irpino da secoli si tramanda il culto del bacio della sacra spina al termine della “Via Crucis”. La reliquia in questione venne donata nel XVI secolo dal bagnolese Ambrogio Salvio al locale monastero domenicano. Il Salvio fu confessore personale dell’imperatore Carlo V, del papa Pio IV e vicario generale dell’ordine domenicano; pertanto la sua dichiarazione di aver ricevuto questa spina da persone di fiducia non fu mai messa in dubbio. Ancora oggi il reliquario contenente la spina reca lo stemma vescovile in ceralacca del Salvio. Il fenomeno si sarebbe verificato nella giornata di venerdì santo e secondo molti fedeli il verificarsi dell’evento sarebbe avvenuto in concomitanza con le ore in cui (dai Vangeli) sembra si sia verificata la flagellazione e la coronazione di spine di Gesù.
