Ariano Irpino, veleno per Gerardina, ai funerali con tanti interrogativi

A Difesa Grande le esequie della donna, la solidarietà al ristoratore finito sotto accusa

Gerardina Corsano con Angelo Meninno
Gerardina Corsano con Angelo Meninno
di Vincenzo Grasso
Giovedì 9 Novembre 2023, 08:51 - Ultimo agg. 14:01
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Funerali riservati per Gerardina Corsano, questa mattina, alle ore 10, presso la chiesa Santissima Addolorata di Difesa Grande di Ariano Irpino officiati da Padre Paul Gumala. Possibilmente senza telecamere, senza presenze invadenti. Questa la richiesta avanzata agli organi di informazione dagli avvocati Fabio De Donato e Giovanni Pratola , rappresentanti legali del marito della quarantaseienne deceduta presso l'ospedale arianese per sospetta intossicazione alimentare, Angelo Meninno.

«Gli inquirenti - sostengono in una nota i due avvocati - stanno lavorando celermente per fare chiarezza ed individuare le cause dell'accaduto. I familiari, increduli per il decesso di Gerardina, vivono in modo composto e riservato il proprio dolore». Per questo motivo, il marito Angelo Meninno, nel rispetto del lavoro dei media, a mezzo dei propri difensori, manifesta la volontà che le telecamere stiano lontane dai luoghi di celebrazione dei funerali, affinché, con massima compostezza, riservatezza, dignità e silenzio, possa essere dato dai familiari e dagli amici l'ultimo saluto a Gerardina, prima della sepoltura nel cimitero di Monteleone di Puglia.

Ma c'è di più. Gli stessi legali sostengono che «sono ancora tanti i tasselli mancanti in questa triste vicenda in cui Angelo Meninno ha perso la giovane moglie».

A cosa si riferiscono in concreto? «La vicenda è complessa - riprende l'avvocato Giovanni Pratola - una giovane donna è morta e il marito ha rischiato di fare la stessa fine. Ma non solo. Sono coinvolti in questa vicenda anche altre persone, i titolari della pizzeria e un medico. Anche loro vivono un proprio dramma. Quando la verità? Ci aspettiamo risposte concrete sostanzialmente da due elementi: i risultati dell'autopsia e la ricostruzione, attraverso le cartelle cliniche, di quanto realmente accaduto in ospedale, in occasione del primo e del secondo accesso. Quali protocolli sono stati applicati, perché non è stato possibile salvare Gerardina?».

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Insomma, se sono vere le indiscrezioni provenienti dall'Istituto Superiore di Sanità di Roma circa l'assenza di botulino negli alimenti sequestrati alla pizzeria, cosa ha determinato il decesso di Gerardina Corsano e il malore del marito e perché la giovane donna non è stata trasferita immediatamente al Cotugno di Napoli, come è avvenuto successivamente per Angelo Meninno? Interrogativi che meritano una risposta immediata per riportare qualche elemento di maggiore serenità in una famiglia devastata.

Alla ricerca della verità puntano, ovviamente, anche i gestori della pizzeria Oasi, che dopo il provvedimento di dissequestro dei locali di via Martiri, puntano a riprendere l'attività entro il fine settimana. Per uscire dall'incubo in cui sono caduti e per dimostrare di aver sempre lavorato nel rispetto delle regole. A loro sostegno interviene l'associazione Horeca di Ariano che comprende moltissimi ristoratori locali.
«Viviamo un dramma - si legge in una nota - che coinvolge ognuno di noi. In queste ore però ci feriscono le notizie assolutamente infondate divulgate a livello nazionale per portare discredito ad un'intera cittadina. Ciò che è accaduto è inaccettabile e merita che vengano individuati i responsabili di un incredibile vortice di illazioni che ha sconvolto persone che da oltre 30 anni dedicano la loro vita al loro lavoro».
Per questo motivo l'associazione Horeca Ariano «esprime le sue più sentite condoglianze alla famiglia di Gerardina Corsano per la prematura scomparsa. Al contempo si stringe intorno ai proprietari della pizzeria Oasi, oggetto di inaccettabili accuse in attesa che i responsabili di questo stillicidio vengano identificati perché è ora di smetterla di giocare con la vita delle persone».
 

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